Emozioni e riflessioni derivate dalla visita del 10 ottobre 2001 a Fiume dei Presidenti Carlo Azeglio Ciampi e Stipe Mesic´

di

Alba Nacinovich

Quando ho comunicato agli amici chi sarebbe venuto a far visita alla nostra scuola, sono stati pochi quelli a non aver sorriso pensando immediatamente ad uno scherzo. E invece era semplicemente una realtà, una bella realtà che rappresentava un lieve conforto dopo gli eventi del mese appena concluso, rinvigoriva la forza di rimanere uniti e combattere. Era solo un'altra conferma, anche se particolarmente speciale, della Scuola media superiore italiana di Fiume quale uno dei templi consacrati alla fratellanza fra le genti. Il tono solenne non è un accento troppo marcato che sa di falso, troppo spesso dimentichiamo quanto sacra sia l'amicizia.
L'emozione viaggiava rapida nell'aria già da molto tempo, dall'inizio dei preparativi diventava sempre più intensa man mano che le cifre del conto alla rovescia diminuivano.
E il 10 ottobre le persone in attesa erano numerose davanti all'edificio scolastico, segnato da anni di storia e impregnato di essa. I due presidenti attraversavano l'imponente porta con una luce negli occhi, anche se dall'alto della loro esperienza e delle loro cariche, non c'era superbia nel loro sguardo, venivano incontro ai nostri mostrando disponibilità ed affetto.
Non eravamo gli unici a provare emozione.
Dopo aver attraversato il corridoio che si chiude a triangolo, rischiarato da una luce luminosa del Sole che penetrava curioso dalle grandi finestre, i due presidenti hanno preso parte alla conferenza nell'Aula Magna. L'abbiamo seguita grazie ad un maxischermo nella palestra, con attenzione sorprendente per dei ragazzi in cui queste formalità politiche spesso non risvegliano molto interesse.
Ma non era semplice diplomazia, tolleranza, era una disponibilità seria a un dialogo duraturo tra due stati, il desiderio di conservare e salvaguardare con fierezza questo incontro di culture che Fiume e l'Istria rappresentano.
Il discorso di Carlo Azeglio Ciampi è stato certamente solo uno fra tanti, ma non è solo una bozza a cui basta cambiare sede e data, erano parole sentite e nate per questa particolare occasione. E l'attenzione con cui ha ascoltato il discorso preparato dagli alunni della scuola, il sincero bacio con cui ha salutato Neli Prota, la ragazza che ha dato voce ai nostri pensieri, è la conferma dell'importanza che la nostra scuola ha nel legame che purtroppo alcuni avvenimenti hanno contribuito ad assottigliare in passato. Le antiche ferite sono ancora aperte nel cuore di alcune persone, questa stretta di mano deve rappresentare realmente il volere delle due repubbliche di cui Carlo Azeglio Ciampi e Stjepan Mesiæ sono a capo, e il fatto che sia avvenuta proprio in questa scuola ci rammenta il nostro ruolo, di giovani, nel futuro di questi due paesi, e l'esempio che rappresentiamo per tutti gli altri.
Troppo odio vive ancora nelle strade, nei cuori, troppa sofferenza colpisce gli uomini, questo è solo uno dei piccoli ma grandi passi verso il giorno in cui tutte le labbra potranno assaporare il dolce di un sorriso, un senso di pienezza che riempirà tutti coloro che vorranno imitarci seguendo il nostro cammino.
Siamo strade che seguono ognuna disegni diversi, non dimenticando che nel dipinto che è il mondo siamo tinte e sfumature.

Alba Nacinovich
I cl. indirizzo
matematico-scientifico - SMSI