Fiume, punto d'incontro di culture diverse

di

Selina Sciucca

In queste ultime settimane seguo molto attentamente le vicende degli Albanesi del Kosovo e, per la prima volta nella mia vita,davanti alle orribili immagini che mi vedo passare davanti gli occhi quotidianamente, mi vengono in mente domande delle quali prima non mi sognavo nemmeno.

Pulizia etnica,distruzione di un popolo che ha una cultura, una lingua, una religione diverse da un'altra cultura, un'altra lingua, un'altra religione...

Anch'io vivo in un Paese, in cui la maggior parte della gente parla una lingua diversa dalla mia ed ha pure una cultura diversa : conosco tanti altri ragazzi che vivono a Fiume e che non sono croati, bensí italiani come me, albanesi, serbi, ungheresi.... Per me non ha mai fatto differenza, non mi sono mai posta la questione della nazionalità dei miei amici, per me basta che siano amici.

Queste cose me le hanno insegnato a casa. Mia mamma, fiumana patoca, ama raccontarmi le vicende della mia famiglia, una famiglia che può essere considerata essa stessa un incrocio di culture, pur continuando sempre a vivere a Fiume.

Solo per dare un'idea, da parte paterna sono per metà serba e per metà montenegrina ; invece per parte di mamma, un' orgogliosa fiumana che vanta antenati sloveni, sussaciani, istriani, romani, fiorentini (legati alla nonna), ungheresi, servolani, triestini, chersini ed addirittura turchi (da parte del nonno). E tutti vissuti a Fiume, innamoratisi a Fiume, sposatisi a Fiume.... Nella mia famiglia troverete cognomi di tutti i tipi : Cattunar, Katunar, Sciucca,Stambul, Peritz, Pieri, Chierichini, Petrovic. Quindi, altroché insalata di nazionalità e punto d'incontro di culture !

Guardandomi intorno peró, vedo che la mia famiglia non è un'eccezione. Infatti, mi rendo conto della multiculturalità di Fiume quando vado a trovare mio nonno e la mia bisnonna al Cimitero di Cosala e la mamma mi fa fare la "passeggiata" per il cimitero indicandomi le tombe delle famiglie famose della mia città: i Thierry, gli Hoyos, i Catti, i Barcic', i Venucci, i Branchetta, gli Scarpa, gli Ossoinack, i Whitehead... Leggendo tali nomi mi rendo conto di quante genti siano passate su queste terre e vissute a Fiume : italiani, croati, ungheresi,francesi, inglesi, tedeschi, ebrei.

Penso che Fiume sia stata da sempre un esempio di convivenza e di tolleranza fra i popoli, essendo città portuale e commerciale in cui tutti coloro che vi arrivavano vi si trovavano bene e vi erano bene accetti.

Partendo dai secoli più lontani, vi si sono susseguiti Liburni, Giapidi, Illiri, Celti, Greci, Romani, Franchi, Ungheresi, Austriaci, Francesi,Croati, Italiani, Turchi (tra i quali c'era probabilmente il mio antenato che vi ho nominato più sopra) e Veneziani (che non vi vennero amichevolmente e vi portarono tanti guai).

La città continuò a dare il suo esempio di città multiculturale che accettava tutti, che aveva contemporaneamente scuole italiane, ungheresi e croate, in cui i libri ed i giornali uscivano in quattro lingue ed in cui anche il cittadino più modesto poteva comunicare in più lingue.- Parlo di una città in cui, ad esempio, una casa o una piazza cambiavano nome in poco tempo, in base ai governi che arrivavano in città :così casa Gharbas era anche casa Minelli e casa Wasserman, oppure la piazza davanti a Palazzo Modello era Piazza del Teatro, Piazza Andrassy, Piazza Kossuth, Piazza Principe Umberto, Trg Vladimira Svalbe.

Esempi analoghi possono essere dati dall'architettura : abbiamo una casa turca, un palazzo Adria ungherese, una cattedrale di San Vito gesuita, una chiesa serbo-ortodossa, c'era una sinagoga (distrutta da coloro che di tolleranza non avevano mai sentito parlare ! ) , c'è addirittura una fontana giapponese......

Si potrebbero fare esempi infiniti per ciò che riguarda la multiculturalità a Fiume. Oggi, per esempio,so che nella mia città sono riconosciute ben undici nazionalità diverse, ciascuna delle quali contribuisce, almeno un poco, a dare a Fiume quel tocco di cosmopolismo che le è proprio da secoli.

In un ambiente così io mi trovo bene: frequento una scuola italiana a Fiume, che oggi è una città croata, e mi ritrovo ad avere tanti amici, nati a Fiume, ma con famiglie arrivate dalle parti più disparate della Terra.

Per me questa è tolleranza e Fiume ne é un esempio lampante. Del resto lo sono anch'io , e quindi non finisco di stupirmi del perchè della pulizia etnica !

SELINA SCIUCCA
1ª Cl. Indirizzo generale - S.M.S.I.
Fiume - Rijeka