10 punti da non dimenticare

L'APPELLO DELLA FEDERAZIONE ALLE FORZE POLITICHE

di Guido Brazzoduro
Presidente della Federazione

(Pubblicato su "L'Arena di Pola 29/09/01")


Le associazioni che fanno parte della Federazione presentano da decenni con vitalità e continuità la diaspora giuliana-dalmata in Italia e nei Paesi di emigrazione e si sono conquistati negli ultimi anni notevoli spazi di attenzione e di interesse nella pubblica opinione, nei media e negli ambienti culturali e accademici, come dimostra il dibattito sollevato a livello storiografico e politico sulle tematiche dell'esodo del 1945-1954, delle foibe, della residua minoranza italiana oltre confine, fino a meritare frequenti menzioni nei messaggi del Capo dello Stato.
Questa attenzione discende da due fattori di attualità storica:
1) la tendenza degli italiani e soprattutto dei giovani a ritrovare il senso dell'identità nazionale e dell'appartenenza a una Patria comune ( che non contraddicono con la valorizzazione delle tradizioni regionali espresse da forme di federalismo rispettose dell'unità nazionale.)
2) a presa di coscienza di un interesse nazionale del Paese ad uno sviluppo pacifico e democratico dell'Europa sud orientale e dell'area adriatica in particolare verso forme di integrazione europea, nel quadro della fedeltà all'Alleanza Atlantica e di amicizia verso i popoli vicini, ma senza servilismi di maniera e ingiustificati complessi di colpa o di cancellazioni del passato.
E' per queste ragioni che ci permettiamo di proporre alle forze politiche questi dieci punti, consapevoli di rappresentare non solo una parte essenziale della memoria storica nazionale, ma di contribuire allo sviluppo del ruolo dell'Italia democratica nel futuro dell'Europa unita.

1 - Riconoscimento morale dell'Esodo e del sacrificio delle Foibe, attraverso:
- la riproposizione della proposta di legge per la concessione di una onorificenza ai familiari delle vittime delle Foibe e dei campi di concentramento della ex Jugoslavia.
- la concessione della medaglia d'oro alle cittadinanze di Pola, Fiume e Zara negli anni 1940-1947 per i bombardamenti aerei e le sofferenze patite per la loro fedeltà alla Patria italiana.

2 - Introduzione nei programmi delle università e delle scuole italiane e nei relativi libri di testo delle vicende storiche e delle tradizioni culturali dell'Istria, Quarnaro, e Dalmazia, in quanto parte della Storia Italiana, con particolare riguardo al ventesimo secolo.

3 - Restituzione ai legittimi proprietari italiani da parte delle Repubbliche di Slovenia e di Croazia dei beni espropriati, con i medesimi diritti riconosciuti ai cittadini sloveni e croati.

4 - Completamento della normativa approvata nel corso della XIII Legislatura in materia di equo indennizzo da parte dello Stato italiano dei beni perduti nei territori comunque ceduti alla ex Jugoslavia, mediante un significativo incremento dei coefficienti di rivalutazione, così da risolvere il problema in forma definitiva.

5 - Completamento della normativa vigente in materia di assegnazioni in proprietà agli esuli giuliano-dalmati delle case popolari, in modo da uniformare il trattamento degli aventi diritto in tutto il territorio nazionale, mediante un accordo globale tra Stato e Regioni.

6 - Riconoscimento pensionistico agli attuali cittadini italiani per i periodi di lavoro forzato nei campi di concentramento ex jugoslavi e per le prestazioni di lavoro comunque svolte nei territori ceduti in favore delle amministrazioni pubbliche della ex-Jugoslavia, purchè non abbiano comportato attività antitaliane. Revisione ed esclusione delle prestazioni previdenziali degli ex cittadini italiani, attualmente cittadini degli Stati successori della ex Jugoslavia, che abbiano subito condanne per attività anti italiane.

7 - Tutela e protezione dei beni artistici e della documentazione archivistica e libraria dei territori dell'Istria, Quarnaro e Dalmazia, ora appartenenti agli Stati successori della ex Federazione jugoslava Slovenia, Croazia e attuale Jugoslavia per la parte riguardante la Dalmazia montenegrina.) Tutela dei cimiteri italiani nei territori suddetti e conservazione dei monumenti sepolcrali aventi valore storico e artistico.

8 - Navigazione nel Golfo di Trieste e rilancio della vocazione portuale del capoluogo giuliano mediante ridefinizione del confine marittimo con la Slovenia e attuazione di progetti di cooperazione nei trasporti marittimi dell'Alto Afriatico.

9 - Sviluppo delle forme di cooperazione economica-culturale con gli Stati successori della ex Jugoslavia che si affacciano sull'Adriatico mediante incremento della presenza imprenditoriale pubblica e privata italiana, sulle coste dalmate, istriane e quarnerine e sviluppo delle linee marittime ed aeree transadriatiche gestite da imprese italiane.

10 - Attenzione, coinvolgimento e valorizzazione delle Comunità degli Italiani in Croazia e Slovenia, con aiuti alle scuole della minoranza, alle attività culturali, alla formazione per una crescita delle capacità gestionali, per aiutare il proprio Stato ad avvicinarsi progressivamente all'Unione Europea.

Questi punti riprendono quanto già da noi posto al " Tavolo della concertazione " con il governo Prodi nel 1996 e che, salvo soluzioni parziali su alcuni temi, non sono stati nemmeno approfonditi, perchè il " tavolo " non si è mai riunito.

Il Presidente G.Brazzoduro