10 febbraio 2006: Giornata del Ricordo degli Esuli giuliano-dalmati - 4/2/2006


Gentile Onorevole,

il 10 febbraio verrà celebrata la seconda giornata del Ricordo in memoria delle vittime delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata. Finalmente, dopo quasi sessant'anni dagli eventi, i fatti che hanno tragicamente segnato il nostro confine orientale stanno diventando, anche se lentamente e con fatica, patrimonio comune degli Italiani.
Tuttavia ancora molto rimane da fare. Se una prima pietra è stata posta in questo processo di sensibilizzazione della coscienza nazionale, ancora assistiamo ad episodi ed eventi che rischiano di ostacolare lo sforzo che tutte le forze democratiche stanno compiendo per pervenire ad una giusta comprensione degli accadimenti che hanno insanguinato la Venezia Giulia e la Dalmazia.

Allo stesso modo solo negli ultimi anni si sta iniziando a porre le basi per una seria ricerca storica che analizzi scientificamente la storia delle regioni orientali d'Italia. Purtroppo ancora resistono antiche "vulgate" storiografiche, figlie della guerra fredda e della ragion di stato, che vorrebbero giustificare un dramma che invece ha colpito indiscriminatamente giovani e anziani, ricchi e poveri, operai e possidenti. Chiediamo pertanto uno sforzo da parte della classe politica affinché una volta per tutte le ideologie e i pregiudizi abbandonino la ricerca storica sulle vicende istriane, fiumane e dalmate e si possa così lasciar parlare i testimoni oculari e i documenti depositati negli archivi.

Rimane ancora aperto il problema dei beni nazionalizzati dal regime jugoslavo ai danni degli esuli giuliano-dalmati. Se da un lato si chiede un definitivo equo indennizzo per i beni posseduti da chi è stato strappato dalla propria terra, dall'altro si ritiene un diritto sacrosanto pretendere che l'Italia faccia pressioni su Croazia e Slovenia affinché si chieda che i beni recentemente denazionalizzati da quelle repubbliche rientrino nella disponibilità dei loro antichi proprietari. In particolar modo riteniamo necessario che la Croazia, la quale sta attualmente mutando la propria legislazione in materia, debba essere fortemente sensibilizzata sul fatto che i trattati stipulati tra l'allora Jugoslavia e l'Italia vadano rivisti nella misura tale da non precludere la possibilità della restituzione dei beni ai cittadini italiani.

Non vogliamo infine dimenticare la nostra minoranza italiana che, grazie ad una scelta coraggiosa, ancora vive radicata nel proprio territorio originario in Istria, a Fiume ed in Dalmazia. Una minoranza che ha bisogno del nostro aiuto quotidiano e che lotta ogni giorno per la conservazione dei propri dritti naturali. L'Italia non può rimanere insensibile di fronte alle sue sorti ma anzi deve sentire la responsabilità morale e materiale di tutelarla nei suoi interessi e di supportarla ogni volta che sia necessario affinché l'eredità giuliano-dalmata di carattere italiano non vada perduta nei suoi territori d'origine ma anzi riesca a prosperare e ad incrementare il proprio peso culturale e numerico.

Concludendo confidiamo pertanto che sorga in voi tutti un rinnovato senso di responsabilità nei confronti di tutti gli istriani, i fiumani e i dalmati che tanto hanno dato all'Italia e che ora chiedono un vostro impegno per l'oggi e per l'avvenire.

Distinti saluti

Axel Famiglini, Mailing List Histria

http://www.mlhistria.it

Ci hanno risposto...


Gentile Axel e Maria Rita,
ho letto con molta attenzione la vostra lettera e credo che, al di là della giornata del Ricordo e la giusta necessità di mantenere viva e significativa la memoria di quei tempi bui e terribili, dobbiamo, come parlamentari seguire con rigore l'evolversi dei possibili sviluppi per quanto riguarda la tutela degli interessi dei nostri concittadini a suo tempo espropriati di ogni bene e mai indennizzati. Anche per la tutela delle minoranze italiane, va assunta una precisa responsabilità e individuato un percorso diplomatico più incisivo ed efficace. Sono convinta che ci siano i margini per un'azione politica che vada nel senso da voi indicato!
Un saluto cordiale,
Luana Zanella


La ringrazio per la comunicazione che mi sarà utile anche per una manifestazione che si terrà ad Olbia
Cordialmente
sen Pino Mulas


Cari Amici,
ho ricevuto le vostre lettere. Ho presente le esigenze (e la loro giustezza) che avete rappresentato e farò, nell'ambito delle mie responsabilità tutto ciò che è giusto per onorarle. Alfredo Biondi


Roma, 24 febbraio 2006

Gentile signora Cosliani,

il Presidente della Camera ha ricevuto la Sua e-mail del 10 febbraio scorso e ha letto attentamente quanto in essa contenuto.
Il Presidente, nel ringraziarLa per le considerazioni da Lei formulate, Le invia i suoi più cordiali saluti, cui unisco i miei personali.
(dott. Guglielmo Romano)