Lettera al direttore di "Avvenire" - 11/4/2011


Gent. Dott. Marco Tarquinio
Direttore di "Avvenire"
Milano

Gentile Direttore,

ieri il nuovo ambasciatore croato presso la Santa Sede ha presentato le sue credenziali al Papa. Il quale ha tenuto un bellissimo discorso sulle radici cristiane dell'Europa, ricordando, fra l'altro, come il 2011 sia l'anno boscoviciano. Per l'occasione uscirà un francobollo congiunto SCV e Croazia. Per chi non riconoscesse il cognome dell'illustre scienziato gesuita, vorrei ricordare che si tratta di Ruggero Giuseppe Boscovich, nato a Ragusa di Dalmazia da madre bergamasca e morto a Milano. Le sue opere furono scritte in italiano e latino ed egli si firmava Ruggero o Rogerius Boscovich. Nel '700 la Croazia era solo una provincia del Sacro Romano Impero, senza affaccio sul mare, e i dalmati, ragusei compresi, non si definivano croati quantunque di etnia slava. E' comprensibile che il giovane stato croato sia desideroso di trovarsi degli avi illustri, magari non a scapito di quelli altrui. Questo senza nessuno spirito di rivalsa nei confronti dei nostri vicini, ma solo per ricordare la storia della Dalmazia, culturalmente sempre legata all'Italia. Grata per la cortese attenzione, invio i migliori saluti,


Eufemia G. Budicin
Addetta stampa Mailing List Histria
Consigliere ANVGD