Spettabili Direttore e Caporedattore
Ho acquistato l'ultimo numero della vostra bella rivista che, non a caso, si
fregia del nome di Bell'Europa che, per l'occasione vacanziera, presenta
uno
speciale sulla "Croazia - Vista dal mare" che sono subito andato a sfogliare
con grande interesse visto che sono nato in Istria. Non a caso il vostro
viaggio sulla costa istriana inizia da Rovigno, la mia città natale e lì mi
sono incominciati i dolori visto che se è pur vero che, come dice l'articolo
che l'81,85 % degli attuali abitanti della cittadina istriana sono croati e
chiamano la città Rovinj (pronunciato Ròvign) sarebbe il caso di precisare
che
tale denominazione risale solamente al 2° dopoguerra che, col trattato di
pace
del '47, ha ceduto l'Istria (tranne Muggia) alla Repubblica Federativa di
Jugoslavia. Avvenimento che ha causato l'edodo di circa l'80% dei suoi
originari abitanti che l'hanno sempre e soltanto chiamata Rovigno o nel
dialetto locale Ruvèigno. Nonostante si citi la permanenza di una rilevante
comunità italiana ed il fatto che lo statuto del comune preveda il
bilinguismo
perfetto, l'articolista si ostina, pur scrivendo in italiano, a preferire il
recente toponimo croato piuttosto che l'originaria denominazione italiana.
Si
lancia poi in un excursus storico pieno di imprecisazioni: il così detto
"villaggio di pescatori" già nel periodo bizantino intorno al VII-VIII
secolo
Rovigno era la terza cittadina istriana dato che versava all'erario
bizantino
40 soldi mancosi superata solamento dai circa 60 di Pola e Parenzo. Data
dall
XIII secolo e non dall'XI, come affermato, la dedizione della cittadina
istriana alla potente vicina adriatica. Ovvero bisogna arrivare al 1283
quando
il Consiglio maggiore e l'Adunanza del popolo di Rovigno sigleranno la
dedizione a Venezia. Se la denominazione Rovinj può passare per indicare
l'attuale città istriana scrivere che le reliquie di Sant'Eufemia
"arrivarono
miracolosamente a Rovinj nell'anno 800" è veramente ridicolo... è come
scrivere
che Giulio Cesare conquistò la Francia! Per le isole l'autore dell'articolo,
stranamente, usa la toponomastica italiana ma chiama Isola Rossa quella che,
se
volese usare l'originale toponomastica istriana, dovrebbe chiamare Isola di
Sant'Andrea accettando la versione in italiano del più recente toponimo
croato.
Per non parlare del Canal di Leme che diventa il Fiordo di Lim... Se nel
tratteggiare le cittadine della costa istriana si cita correttamente il
doppio
toponimo non si capisce poi perchè nel corpo di questo e dei susseguenti
articoli dell'inserto di Bella Europa CROAZIA - Vista dal mare" si usi poi
solamente il toponimo croato quando scrivendo in italiano è prassi usare la
forma italiana anche per città che nulla hanno a che fare con l'Italia come
Londra, Parigi, Colonia o... Zagabria! perchè allora non usare dopo aver
fornito l'attuale denominazione ufficiale il toponimo italiano e storico
delle
cittadine istriane? cosa che facevano gli Austriaci e gli Ungheresi?? Forse
a
breve arriveremmo a scrivere l'Impresa di Rijeka o la Mula di Porec... mala
tempora currunt!!!
Gianclaudio de Angelini