Gentile Presidente della Repubblica, On.le CIAMPI Carlo Azeglio,
Gentile Presidente del Consiglio, On.le BERLUSCONI Silvio,
Gentile Ministro degli Affari Esteri, On.le FINI Gianfranco,
Gentile Ministro dei Rapparti col Parlamento, On. GIOVANARDI Carlo,
Gentile Ministro per gli Italiani nel Mondo, On. TREMAGLIA Mirko,
Gentile Presidente della III Commissione permanente Affari esteri,
emigrazione del Senato della Repubblica,
On.le PROVERA Fiorello
Gentili Membri della III Commissione permanente Affari esteri, emigrazione
del Senato della Repubblica,
Vicepresidenti
On.le CASTAGNETTI Guglielmo,
On.le DANIELI Franco,
Segretari
On.le MORSELLI Stefano,
On.le BUDIN Milos,
On.le ANDREOTTI Giulio
On.le BOCO Stefano
On.le BONFIETTI Daria
On.le COLOMBO Emilio
On.le CORRADO Andrea
On.le FORLANI Alessandro
On.le GUZZANTI Paolo
On.le IANNUZZI Raffaele
On.le IOANNUCCI Maria Claudia
On.le MANZIONE Roberto
On.le NAPOLITANO Giorgio
On.le NESSA Pasquale
On.le PELLICINI Piero
On.le PIANETTA Enrico
On.le RIGONI Andrea
On.le SALVI Cesare
On.le SCALFARO Oscar Luigi
On.le SERVELLO Francesco
On.le SODANO Calogero
On.le TONINI Giorgio
Gentile Presidente del Comitato per le questioni degli italiani all'estero
del Senato della Repubblica,
On.le MINARDO Riccardo
Gentili Membri del Comitato per le questioni degli italiani all'estero del
Senato della Repubblica,
On.le CREMA Giovanni
On.le DANIELI Franco
On.le FRAU Aventino
On.le MANUNZA Ignazio
On.le MARTONE Francesco
On.le MORO Francesco
On.le MULAS Giuseppe
On.le PAGANO Maria Grazia
On.le TREMATERRA Gino
Gentile Presidente della III Commissione Affari esteri e comunitari della
Camera dei Deputati,
On.le SELVA Gustavo
Gentili Membri della III Commissione Affari esteri e comunitari della Camera
dei Deputati,
Vicepresidenti
On.le RANIERI Umberto
On.le RIVOLTA Dario
Segretari
On.le BALDI Monica Stefania
On.le CIMA Laura
On.le ALFANO Ciro
On.le AMORUSO Francesco Maria
On.le ARNOLDI Gianantonio
On.le ARRIGHI Alberto
On.le AZZOLINI Claudio
On.le BIANCHI Giovanni
On.le BIONDI Alfredo
On.le CABRAS Antonello
On.le CALZOLAIO Valerio
On.le CIRIELLI Edmondo
On.le CRAXI Bobo
On.le CRUCIANELLI Famiano
On.le DEODATO Giovanni
On.le FASSINO Piero
On.le FOLLINI Marco
On.le FUMAGALLI Marco
On.le INTINI Ugo
On.le LANDI DI CHIAVENNA Gian Paolo
On.le MACCANICO Antonio
On.le MANTOVANI Ramon
On.le MATTARELLA Sergio
On.le MELANDRI Giovanna
On.le MICHELINI Alberto
On.le PACINI Marcello
On.le PAOLETTI TANGHERONI Patrizia
On.le PARISI Arturo Mario Luigi
On.le PAROLI Adriano
On.le PISCITELLO Rino
On.le RIZZI Cesare
On.le RONCHI Andrea
On.le RUTELLI Francesco
On.le SCHERINI Gianpietro
On.le SERENI Marina
On.le SGARBI Vittorio
On.le SPINI Valdo
On.le VERTONE Saverio
On.le VITO Elio
On.le ZACCHERA Marco
Gentili Onorevoli Senatori e Deputati,
scrivo a nome della ML Histria (http://www.mlhistria.it), gruppo
di discussione operante su internet con lo scopo di preservare e
tutelare l'identità culturale istriana, fiumana, quarnerina e
dalmata di carattere italiano, in base allo spirito multietnico dei
nostri tempi.
In riferimento all'articolo apparso sul quotidiano "Il Piccolo" il
15/11/2005 "Salta l'accordo sui crediti agli italiani" e altri (in
allegato), con questa nostra vorremmo denunciare un gravissimo atto
di discriminazione avvenuto ai danni della minoranza italiana che
vive in Croazia.
L'11 novembre 2005, la Privredna Banka Zagreb, una banca croata della cui
struttura proprietaria fanno parte Banca Intesa e la Banca Europea per il
rinnovamento e lo sviluppo, ha sottoscritto un Accordo di collaborazione
per la fruizione di prodotti e servizi bancari a condizioni agevolate con
l'Unione Italiana di Fiume.
L'Accordo U.I. - PBZ è stato presentato l'11 novembre sera in conferenza
stampa ai nostri connazionali presso la Comunità degli Italiani di Fiume,
alla presenza del presidente della U.I. Maurizio Tremul, del presidente
della Giunta della U.I. Silvano Zilli, dell'onorevole Furio Radin ,deputato
della Comunità Nazionale Italiana al Sabor croato, del Console italiano a
Fiume Fulvio Rustico, del vice - presidente della Privredna Banka Zagreb
Giancarlo Miranda e di altre Autorità rappresentative delle Comunità
Italiane in Croazia.
Destinatari dell'accordo bancario i soci delle Comunità degli Italiani, sia
effettivi che sostenitori, quindi sia appartenenti alla minoranza italiana
che alla maggioranza croata e ad altre minoranze ( serba, bosniaca,
ungherese etc ).
Trattandosi di una prassi bancaria legata ad esigenze normali di ampliamento
della propria attività, per la quale la PBK ha già siglato accordi di questo
tipo con significative strutture pubbliche e private della Croazia,
l'accordo con la U.I. ha senza alcun dubbio rappresentato un importante
riconoscimento per il ruolo della Comunità Italiana , e dei suoi associati,
nella valorizzazione di contenuti culturali e territoriali nell'area istro -
quarnerina.
Assolutamente inaspettato ed ingiustificato, quindi, è stato l'attacco
politico contro
l'accordo U.I. - PBZ da parte dei media croati Novi List di Fiume e Glas
Istre dell'Istria, che lo hanno definito " fascismo bancario ". Ma ancora
più gravi sono state le feroci accuse mosse da altissimi Rappresentanti
dello Stato e del Governo croato, i quali non hanno esitato a dichiarare "
discriminatorio " tale accordo , annunciandone la non accettazione in quanto
" politicizzato " a favore della minoranza italiana e dei suoi sostenitori.
Le pressioni sull'istituto bancario di Zagabria sono state così forti da
indurlo, il 14 novembre scorso con un comunicato ufficiale, a rescindere
l'accordo con l'Unione Italiana.
La Mailing List Histria, di fronte ad un attacco così violento nei confronti
dei diritti di cittadinanza dei connazionali residenti in Croazia, che sono
anche cittadini croati, impediti di poter usufruire di normali agevolazioni
alle quali possono accedere gli altri cittadini di nazionalità croata, Vi
chiede un forte intervento in difesa della nostra minoranza nazionale.
La Mailing List Histria individua in questa vile e denigratoria campagna
verso la Comunità Nazionale Italiana un mancato rispetto delle norme
dell'Unione Europea in tema di diritti delle minoranze, nonchè il tentativo
di impedire qualsiasi progresso economico, culturale e sociale alle Comunità
Italiane e alla loro struttura di rappresentanza, l'Unione Italiana , da
parte di settori retrivi della Croazia, in aperta contraddizione con la
richiesta di adesione alla U.E.
La Mailing List Histria, gentili Onorevoli, Vi chiede pertanto di
intervenire nelle sedi che reputate oppportune, affinchè si possa porre
rimedio a questo atto di prepotenza, che ha colpito così duramente la
dignità e la libertà della nostra minoranza nella Repubblica di Croazia.
Distinti saluti
Axel Famiglini, per la ML Histria
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Il Piccolo - Trieste: 15/11/05 Salta l'accordo sui crediti agli italiani
Le polemiche sollevate contro l'iniziativa hanno avuto effetto immediato:
l'istituto ha fatto marcia indietro per l'assurda «politicizzazione»
Salta l'accordo sui crediti agli italiani
La Privredna banka Zagreb ha deciso di rescindere il contratto siglato con
l'Ui
FIUME La Privredna banka Zagreb dice basta alle velenose polemiche e prese
di posizione, optando per la rescissione del contratto di collaborazione
firmato venerdì scorso con l'Unione Italiana. «L'accordo - come si può
leggere nel comunicato diffuso ieri pomeriggio dall'istituto zagabrese e
firmato dal direttore Bozo Prka - è stato purtroppo inquadrato in una
politicizzazione inaccettabile e deleteria, che ha costretto la Privredna ad
annullare il progetto di cooperazione con l'Unione italiana». Come noto,
l'11 novembre, la PbZ (di proprietà del gruppo Intesa di Milano) e l'Ui
avevano sottoscritto un accordo che contemplava facilitazioni per i soci
della massima organizzazione della minoranza italiana.
«Volendo rimanere fuori dai giochi politici, soprattutto quelli su base
nazionale - si legge nel comunicato - la Privredna ha voluto annullare il
contratto che determinati circoli avevano commentato in modo sbagliato e
tendenzioso, a uso e consumo dei loro obiettivi politici, stravolgendo il
significato e le finalità del contratto di collaborazione. Simili accordi
con aziende ed enti, che garantiscono un alto numero di clienti - continua
il comunicato - danno vita ad agevolazioni, prassi ordinaria nelle banche
croate e di tutto il mondo». Rimarcando che non si è assolutamente voluto
dar vita a discriminazioni nazionali, alla Privredna banka hanno espresso
l'auspicio che coloro che hanno innescato la sterile polemica spieghino ora
ai soci dell'Unione Italiana perché loro, pur appartenendo a un'associazione
con numerosi affiliati, non potranno beneficiare di determinate
facilitazioni, mentre invece i dipendenti di diverse aziende e istituzioni
di tutta la Croazia potranno continuare a farlo. Ricordiamo che ad
esprimersi contro l'intesa sono stati sia il presidente della Repubblica,
Stipe Mesic, che il premier Ivo Sanader, come pure partiti del centrodestra
e del centrosinistra.
Il presidente dell'Unione Italiana, Maurizio Tremul, ha dichiarato che la
decisione della Privredna va accettata «con comprensibile rammarico» e che
comunque non sposta di un millimetro la collaborazione tra questa banca e
l'Unione. «È semplicemente vergognosa - ha aggiunto Tremul - l'azione
strumentale portata avanti da singoli mezzi d'informazione (il riferimento è
al quotidiano fiumano Novi List che aveva titolato «fascismo bancario»,
ndr.) e da alcuni partiti politici, sottolineando che gli italiani non
possono permettersi di avviare progetti di sviluppo e che ogni qual volta
che guardano avanti vengono tacciati di essere fascisti». Tremul ha aggiunto
che «si vuole inoltre impedire qualsiasi prospettiva di crescita della
nostra Comunità nazionale, e i suoi appartenenti sono costretti a vivere in
una situazione di soggezione e posti sempre e comunque sotto controllo».
Nel tardo pomeriggio di ieri, l'Unione Italiana ha emesso un comunicato nel
quale condanna «la politicizzazione e la strumentalizzazione
dell'iniziativa, portata avanti con una campagna diffamatoria e
discriminatoria. Siamo convinti che questo specifico atteggiamento negativo
nei nostri confronti sia dovuto esclusivamente alla nostra appartenenza
nazionale». L'Ui si è scusata pertanto con i connazionali per l'esito
dell'intera vicenda dovuto a fattori estranei e ostili all'Unione e a tutta
la Comunità nazionale italiana.
Andrea Marsanich
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La Voce del Popolo - Fiume: 15.11.05 - Zagabria : La PBZ ha rescisso
l'intesa con l'UI
A CAUSA DELL'INUTILE POLITICIZZAZIONE DI TUTTO IL PROGETTO COMMERCIALE
La PBZ ha rescisso l'intesa con l'UI
Alcuni circoli avevano iniziato a interpretare erroneamente l'accordo
ZAGABRIA - La Privredna banka Zagreb ha deciso di disdire l'accordo di
collaborazione con l'Unione Italiana firmato venerdì che prevedeva alcune
agevolazioni per i soci delle Comunità degli Italiani, a causa dell'inutile
politicizzazione di tutto il progetto d'affari. Nel rammentare che gli
accordi di cooperazione con imprese e associazioni sono una prassi consueta
nel mondo bancario, l'istituto di credito zagabrese ha espresso l'auspicio
che coloro che hanno contribuito a politicizzare il progetto sappiano
spiegare agli appartenenti all'Unione Italiana come mai essi non possano
fruire di determinati sconti, mentre numerose altre ditte e associazioni in
Croazia lo possono fare. Nella nota diramata sulla vicenda la Privredna
banka rileva che l'accordo d'affari viene disdetto perché determinati
circoli avevano cominciato a interpretarlo in maniera completamente errata e
a sfruttarlo per obiettivi politici. L'istituto di credito zagabrese,
invece, vuole rimanere al di fuori degli scontri politici, specie di quelli
su base nazionale.
Nel suo comunicato la PBZ ricorda di aver firmato venerdì scorso con l'UI
l'accordo di collaborazione legato alla fruizione di determinati prodotti e
servizi bancari con condizioni un pò più favorevoli per i soci dell'Unione.
Le intese d'affari con varie ditte e organizzazioni, alle quali in base al
principio mirato ad attirare un gran numero di clienti, vengono concessi
determinati sconti, è una prassi bancaria consueta nel mondo e anche nella
Repubblica di Croazia. Pertanto la PBZ, alla pari di altre banche, ha
stipulato contratti d'affari simili, ed anche più vantaggiosi con un gran
numero di ditte nazionali ed estere, di proprietà statale e privata (dalle
imprese pubbliche, ai sindacati, alle università, agli ospedali, alle case
editrici, alle varie organizzazioni no profit, ecc.)
È estremamente interessante notare però come l'attenzione di determinati
media ed esponenti politici non è stata calamitata dal finanziamento di
altre associazioni e altri progetti con finanziamenti agevolati ancora
maggiori, come ad esempio il progetto di finanziamento della popolazione sul
territorio sotto particolare tutela statale (le aree devastate dalla guerra
nelle quali vivono croati, cechi, serbi, slovacchi, ungherese e altre
minoranze nazionali).
Il sistema di sconti sui prodotti della PBZ, denominato Inovacija
(innovazione), si impernia in ultima analisi su una base individuale, per
cui i tassi d'interesse e le indennità vengono ridotte in armonia al numero
di prodotti individualmente fruiti nella Banca. In tal modo ogni cittadino
della Repubblica di Croazia può fruire di un tasso del 7,98 per cento per i
fidi bancari, ovvero lo sforamento del tetto previsto per i conti correnti,
il che rappresenta il tasso più basso nel paese, mentre ai soci dell'Unione
è stato offerto un tasso del 12,98 per cento. Essi possono realizzare, come
tutti gli altri cittadini della Croazia, fruendo di un numero più vasto di
prodotti, dello stesso sconto massimo complessivo del 7,98 per cento.
Nel campo dei crediti per l'edilizia la situazione è molto simile. I soci
dell'Unione possono fruire solo dei crediti in Euro al tasso d'interesse del
6,69 per cento, tasso di sconto 5,83 per cento (accanto a Inovacija 5,49
p.c., tasso di sconto 5,62 p.c.) mentre tutti i cittadini possono fruire
anche di crediti in franchi svizzeri con lo sconto massimo, al tasso
d'interesse più basso del 4,15 per cento, tasso di sconto 4,22 p.c.
Se si tiene in considerazione il fatto che i soci dell'Unione non sono
soltanto italiani, ma anche croati e minoranze, nonché il fatto che non
tutti gli italiani in Croazia sono membri dell'UI e che l'Unione nel suo
statuto non richiede ai propri soci di essere italiani, arriviamo alla
verità, ovvero al fatto che non si può assolutamente parlare di
discriminazione nazionale.
Il sistema degli sconti massimi sui prodotti e sui servizi PBZ, introdotto
già nel novembre del 2003, è su base individuale ed è uguale per tutti i
cittadini della Croazia. Gli accordi con determinate agevolazioni si
riferiscono agli sconti di base, i quali in linea di principio offrono
minori agevolazioni rispetto al sistema generico.
La PBZ è una banca croata nella quale lavorano cittadini croati in base alle
norme di legge croate, si fregia di un nome croato e reinveste nella
Repubblica di Croazia il 60 per cento degli utili complessivi della Banca.
La PBZ è nota come una istituzione che investe nella società croata in tutti
i segmenti, più di qualsiasi altra istituzione finanziaria, di regola oltre
due milioni di euro all'anno in donazioni e sponsorizzazioni, aiutando i
meno abbienti, le parti più disagiate della società, diverse istituzioni per
l'infanzia, la sanità, fino a tutte le più importanti federazioni sportive
nazionali come il comitato olimpico (HOO), la federcalcio (HNS), ecc.
Nella struttura proprietaria della PBZ si trovano Banca Intesa e la Banca
europea per il rinnovamento e lo sviluppo. Il maggiore azionista singolo di
Banca Intesa è la banca francese Credit Agricole, mentre gli altri azionisti
sono banche e ditte di diverse parti dell'UE, dalla Germania, all'Italia,
alla Francia, ecc. Pertanto la PBZ, conclude il comunicato, per il suom
sistema decisionale, la sua attività e il suo contributo all'ambiente
sociale, nonché per le caratteristiche succitate, è una banca croata, con un
forte background europeo.
Il caso segnalato mi sembra molto grave ed ho pertanto predisposto una
interrogazione parlamentare al Ministro degli esteri che Le allego.
Ne dia pure ampia pubblicità se lo ritiene utile.
Un cordiale saluto
on. Marco Zacchera
responsabile politica estera AN
Interrogazione a risposta scritta
Zacchera – Al Ministro degli Affari Esteri
Per sapere, premesso che,
- nei giorni scorsi era stata predisposta una bozza di intesa tra la Unione Italiana di Fiume e la Privedna Bank Zagreb con agevolazioni bancarie previste per i soci e simpatizzanti dell’Unione Italiana e che tale intesa era stata pubblicizzata a mezzo stampa
- che l’intesa prevedeva vantaggi economici – ad esempio la possibilità di acquistare immobili ad un tasso del 5,69% in luogo del 6,05% usuale – ovvero offriva più favorevoli condizioni di mercato,
- ma nei limiti delle consuete convezioni che le banche attuano nei confronti di associazioni, tanto che i tassi applicati risultano in linea con altre operazioni similari della stessa banca
- che la Privedna Bank Zagreb è tra l’altro controllata dal gruppo Banca Intesa
- che a seguito dell’annuncio di tale accordo si è scatenata in Croazia una pesantissima campagna di stampa in cui l’operazione è stata addirittura tacciata come “fascismo bancario”
- che a seguito di tale campagna di stampa la Privedna Bank ha rinunciato alla convenzione con l’Unione Italiana per paura di rappresaglie
Quali ulteriori dettagli siano a conoscenza del governo e quali iniziative il governo abbia attuato nei confronti di quello croato per protestare contro simili atteggiamenti che ancora una volta danneggiano e discriminano la comunità italiana in Croazia
Se non si ritenga di sottolineare in sede di Unione Europea la perdurante presenza in Croazia di un clima inaccettabile nei confronti della minoranza italiana e sia da sottolineare come in questa nazione non vengano purtroppo ancora osservati i principi sui cui si basa la civile convivenza a livello europeo
Se questo episodio, unito ad altri recentemente portati a conoscenza dell’opinione pubblica (come il caso della casa italiana a Zara) non impongano di affrontare globalmente il problema dei rapporti con la Croazia e di prendere opportuni provvedimenti per spingere le autorità di Zagabria ad atteggiamenti meno discriminatori verso la minoranza italiana iniziando con una chiara denuncia del clima intollerabile che alcune fonti di stampa e media stanno montando ai danni della comunità italiana
On. Marco Zacchera
Roma, 22 novembre 2005
Interrogazione a risposta in Commissione all'On. Ministro degli Affari Esteri
Interrogante: On. Sandro Delmastro delle Vedove
Premesso che:
- il quotidiano "Il Piccolo" del giorno 15 novembre 2005 ha pubblicato un
articolo dal titolo "Salta l'accordo sui crediti agli Italiani" che
testimonia la costante presenza di spirito anti-italiano in Croazia;
- in data 11 novembre 2005 la Privredna Banka Zagreb, istituto di credito
croato nella cui compagine sociale figurano Banca Intesa e la Banca Europea
per il rinnovamento e lo sviluppo, ha sottoscritto un accordo di
collaborazione per la fruizione di prodotti e di servizi bancari a
condizioni agevolate con l'Unione Italiana di Fiume;
- l'accordo di collaborazione e' stato presentato la sera dell'11 novembre
2005 in conferenza stampa agli Italiani presso la Comunita' degli Italiani
di Fiume, alla presenza del Presidente Maurizio Tremul, dell'On. Furio
Radin, deputato della Comunita' Nazionale Italiana al Sabor croato, del
Console Italiano a Fiume Dottor Fulvio Rustico, del Vice-Presidente della
Privredna Banka Zagreb Dottor Giancarlo Miranda e di altre autorita'
rappresentative delle Comunita' Italiane in Croazia;
- destinatari dell'accordo bancario erano i soci, sia effettivi che
sostenitori, delle Comunita' degli Italiani, quindi sia appartenenti alla
minoranza italiana che alla magioranza corata e ad altre minoranze (serba,
bosniaca, ungherese etc);
- non sfugge ad alcuno che l'accordo di collaborazione ha rappresentato un
importante riconoscimento per il ruolo della Comunita' Italiana, e dei suoi
associati, nella valorizzazione di contenuti culturali e territoriali
nell'area istro-quarnerina;
- contro l'accordo bancario si e' improvvisamente ed inspiegabilmente
scatenato un violento attacco politico da parte dei "media" croati "Novi
List" di Fiume e "Glas Istre" dell'Istria, che, con semantica tanto ridicola
quanto insulsa, lo hanno definito "fascismo bancario";
- come se non bastasse questo odioso e becero rigurgito anti-italiano, si
sono levate assurde accuse da parte di alti rappresentanti dello Stato e del
Governo croato, che hanno definito "discriminatorio" l'accordo, che dunque
doveva essere revocato in quanto "politicizzato" a favore della minoranza
italiana e dei suoi sostenitori;
- le fortissime pressioni sull'istituto bancario di Zagabria hanno prodotto
il risultato voluto, in quanto il 14 novembre 2005 con un comunicato
ufficiale e' stato rescisso l'accordo con l'Unione Italiana;
- l'episodio e' gravissimo perche' da una parte testimonia come non sia
venuto meno lo spirito di odio delle strutture politiche croate nei
confronti dell'Italia e degli Italiani, e dall'altra esprime l'arroganza
delle autorità croate che violano impunemente le norme dell'Unione europea
in tema di diritti delle minoranze, mentre sembra rispettata soltanto la
regola ferrea che vuole reprimere ogni tentativo di migliorare i rapporti
fra le diverse comunita' e che, al contrario, vuole continuare a mancare di
rispetto nei confronti dei nostri connazionali;
- e' decisamente necessario far sentire la forte protesta del nostro governo
nei confronti del governo croato quale segno tangibile di solidarieta' nei
confronti degli Italiani cola' residenti e quale richiamo al rispetto dei
princìpi che debbono conformare i comportamenti degli Stati che formulano
richiesta di adesione all'Unione europea;
tanto premesso
I N T E R R O G A
l'On. Ministro degli Affari Esteri per sapere:
- quali urgenti iniziative intende assumere per protestare ufficialmente
verso il governo di Croazia per gli attacchi xenofobi anti-italiani sferrati
per costringere Privredna Banka Zagreb a revocare l'accordo stipulato in
data 11 novembre 2005 con l'Unione Italiana di Fiume;
- se non ritenga di segnalare al Governo di Croazia che tali comportamenti
possono costituire ostacolo serio, ed anzi insuperabile, all'accoglimento
della sua richiesta di adesione all'Unione europea proprio in quanto violano
princìpi fondamentali di pacifica e serena convivenza fra le diverse etnìe
presenti nei Paesi europei.
On. Sandro Delmastro delle Vedove