All'attenzione dell'On.Massimo D'Alema, Ministro degli Affari Esteri
Signor Ministro,
Le scrivo a nome della "Mailing List Histria", gruppo di discussione
nato su internet nell'anno 2000, al quale aderiscono circa 230
iscritti
in Italia e nel Mondo.
La nostra Lista si propone di salvaguardare, di diffondere e di
valorizzare il patrimonio storico e lo specifico culturale istriano,
fiumano quarnerino e dalmata di carattere italiano, quale parte
integrante
della storia del nostro Paese, anche al fine di promuovere la
conoscenza e lo sviluppo della minoranza italiana autoctona,
residente nelle regioni orientali dell'Adriatico.
Abbiamo appreso con soddisfazione che uno dei primi passi del suo
mandato ha riguardato proprio le tematiche delle quali noi ci
occupiamo dimostrando quindi che portare avanti tale argomento nelle
sue sfaccettature più ampie (ad esempio: il problema della
restituzione o
dell'indennzzo dei beni degli esuli giuliano-dalmati nazionalizzati
dal
regime titino, la tutela della
minoranza italiana in Istria, a Fiume ed in Dalmazia, la legge
sull'acquisto o il riacquisto della cittadinanza italiana, la legge
di
interesse permanente a
favore della Minoranza italiana) è nelle intenzioni del Governo
Italiano
e per quanto Le è di competenza anche nelle Sue.
Nei primi giorni del mese di giugno si è svolto con ottimo successo
a Pola il VI raduno del nostro gruppo al quale hanno partecipato
numerosi attori della variegata galassia dell'associazionismo degli
esuli e i più importanti esponenti della minoranza italiana,
compreso il rappresentante parlamentare della minoranza stessa
presso il
Sabor croato nonchè attuale Presidente dell'Unione Italiana,
Furio Radin.
Uno dei temi più importanti usciti all'incontro è stato quello della
tutela della nostra minoranza che sebbene sia migliorata rispetto al
passato non è ancora
soddisfacente, specie se si considerano gli standard Europei ai
quali i due stati domiciliari (in particolare la Croazia) hanno la
necessità di doversi adeguare.
Ci permettiamo quindi di scriverle per esortarla, in base alle
richieste giunte da più fronti nel "Raduno", a fare applicare nella
sua interezza il Trattato internazionale firmato nel 1996 dal Suo
predecessore Lamberto Dini e dal suo omologo croato Mate Granic
(link
http://www.camera.it/_dati/leg13/lavori/stampati/sk4000/relazion/3792
.htm). Tale trattato, in particolare all'articolo 3 , statuisce che
la
Croazia si debba impegnare ad uniformare il trattamento del " gruppo
etnico
" al più elevato livello possibile nel suo ordinamento giuridico.
Tale
uniformità avrebbe dovuto essere raggiunta attraverso
la graduale estensione del trattamento garantito nell'ex zona B alle
altre aree tradizionalmente abitate dalla minoranza italiana e dai
suoi membri.
La qual cosa si può dire tranquillamente non sia mai avvenuta.
Basterebbe quindi che venga applicato un impegno internazionale già
esistente per innalzare notevolmente il livello di tutela della
nostra minoranza.
Ringraziandola dell'attenzione e la salutiamo cordialmente
Per Mailing List Histria
Mauro Mereghetti