Lettera all'On.Massimo D'Alema, Ministro degli Affari Esteri, sulla tutela della minoranza italiana in Croazia - 7/8/2006


All'attenzione dell'On.Massimo D'Alema, Ministro degli Affari Esteri


Signor Ministro,

Le scrivo a nome della "Mailing List Histria", gruppo di discussione nato su internet nell'anno 2000, al quale aderiscono circa 230 iscritti in Italia e nel Mondo.

La nostra Lista si propone di salvaguardare, di diffondere e di valorizzare il patrimonio storico e lo specifico culturale istriano, fiumano quarnerino e dalmata di carattere italiano, quale parte integrante della storia del nostro Paese, anche al fine di promuovere la conoscenza e lo sviluppo della minoranza italiana autoctona, residente nelle regioni orientali dell'Adriatico.

Abbiamo appreso con soddisfazione che uno dei primi passi del suo mandato ha riguardato proprio le tematiche delle quali noi ci occupiamo dimostrando quindi che portare avanti tale argomento nelle sue sfaccettature più ampie (ad esempio: il problema della restituzione o dell'indennzzo dei beni degli esuli giuliano-dalmati nazionalizzati dal regime titino, la tutela della minoranza italiana in Istria, a Fiume ed in Dalmazia, la legge sull'acquisto o il riacquisto della cittadinanza italiana, la legge di interesse permanente a favore della Minoranza italiana) è nelle intenzioni del Governo Italiano e per quanto Le è di competenza anche nelle Sue.

Nei primi giorni del mese di giugno si è svolto con ottimo successo a Pola il VI raduno del nostro gruppo al quale hanno partecipato numerosi attori della variegata galassia dell'associazionismo degli esuli e i più importanti esponenti della minoranza italiana, compreso il rappresentante parlamentare della minoranza stessa presso il Sabor croato nonchè attuale Presidente dell'Unione Italiana, Furio Radin.

Uno dei temi più importanti usciti all'incontro è stato quello della tutela della nostra minoranza che sebbene sia migliorata rispetto al passato non è ancora soddisfacente, specie se si considerano gli standard Europei ai quali i due stati domiciliari (in particolare la Croazia) hanno la necessità di doversi adeguare.

Ci permettiamo quindi di scriverle per esortarla, in base alle richieste giunte da più fronti nel "Raduno", a fare applicare nella sua interezza il Trattato internazionale firmato nel 1996 dal Suo predecessore Lamberto Dini e dal suo omologo croato Mate Granic (link http://www.camera.it/_dati/leg13/lavori/stampati/sk4000/relazion/3792 .htm). Tale trattato, in particolare all'articolo 3 , statuisce che la Croazia si debba impegnare ad uniformare il trattamento del " gruppo etnico " al più elevato livello possibile nel suo ordinamento giuridico. Tale uniformità avrebbe dovuto essere raggiunta attraverso la graduale estensione del trattamento garantito nell'ex zona B alle altre aree tradizionalmente abitate dalla minoranza italiana e dai suoi membri. La qual cosa si può dire tranquillamente non sia mai avvenuta. Basterebbe quindi che venga applicato un impegno internazionale già esistente per innalzare notevolmente il livello di tutela della nostra minoranza.

Ringraziandola dell'attenzione e la salutiamo cordialmente

Per Mailing List Histria

Mauro Mereghetti