Lettera al Parlamento sullo stato di degrado dell'Arena di Pola - 29/10/2007


Gentile Onorevole,

Le scriviamo per sottoporre alla Sua attenzione un problema di non poca rilevanza.
Come certamente Lei sa già, a Pola, città istriana già italiana e abitata ancora da una nostra comunità nazionale autoctona, l'Arena cittadina rappresenta, da secoli, il simbolo storico e culturale di una comunità urbana. Inutile ricordare che l'Arena di Pola, per struttura architettonica, non ha nulla da invidiare nè all'Arena di Verona nè tantomeno all'arcinoto Anfiteatro flavio ('Il Colosseo') di Roma. L'importanza storica di questo monumento è troppo nota perchè ce ne dilunghiamo qui oltre. Monumento che, comunque, per sopravvivere al tempo, ha bisogno di periodici lavori di consolidamento e di restauro.

Ci permettiamo di segnalarLe l'articolo (riportato in calce) che il quotidiano "Il Piccolo" ha pubblicato in data 24 ottobre 2007, nel quale, attraverso le dichiarazioni del vice sindaco italiano di Pola Fabrizio Radin, si lancia l'allarme per lo stato di degrado in cui versa l'Arena, simbolo della città istriana.
Secondo quanto riportato dal giornale, se non si interverrà tempestivamente, sussiste il serio rischio che alcuni pezzi dell'Arena inizino a staccarsi deteriorando così, forse in modo irreparabile, la struttura dell'anfiteatro romano.

A nostro avviso l'Arena di Pola è un patrimonio culturale ed artistico non solo della penisola istriana ma appartiene di fatto alle più profonde radici storiche della penisola italiana. Rappresenta altresi il simbolo cardine di una città, di un popolo e, cosa non meno importante, dell'esodo degli Italiani di Pola che, nel 1947, dovettero lasciare le proprie case e quella stessa Arena che, dopo duemila anni, rischia probabilmente di finire in macerie. Le chiediamo pertanto di farsi promotore, presso le istituzioni competenti, delle iniziative necessarie atte a far si che il degrado dell'Arena di Pola venga fermato e che si pogano in essere tutte quelle attività volte al recupero e al consolidamento strutturale del monumento in questione.

Distinti saluti

MLH

--------------------------------------------------------------------

Il Piccolo 24/10/07 L' Arena di Pola rischia di crollare: pochi fondi e nessun restauto

Allarme lanciato dal vicesindaco italiano Fabrizio Radin. Accuse al Museo archeologico

L'Arena di Pola rischia di crollare: pochi fondi e nessun restauro

POLA Causa la pluriennale noncuranza ,la trascuratezza e il pessimo stato di conservazione esiste il pericolo che in tempi brevi comincino a staccarsi alcuni pezzi dall'Arena, per la precisione i massi in pietra del cornicione del velario. L'allarme viene lanciato dal vice sindaco italiano Fabrizio Radin le cui dichiarazioni stampa delle ultime ore provocheranno sicuramente grossi scossoni negli ambienti culturali e anche politici della città.
Secondo Radin l'anfiteatro romano verserebbe in condizioni pietose causa la scarsa cura che le viene prestata dal Museo archeologico istriano che gestisce il monumento sin dal 1961.
«Ritengo opportuno rivolgermi alla stampa - ha detto - dopo le recenti dichiarazioni della direttrice del Museo Kristina Dzin secondo cui i proventi dalla vendita dei biglietti ai visitatori ( al prezzo di circa 2 euro), non sarebbero sufficienti a coprire le spese per la sua manutenzione e cura costante». «Ebbene - prosegue Radin - dalla relazione finanziaria presentata dalla direzione museale dopo tre solleciti della città che è il proprietario legittimo dell'Arena, risulta che nel 2006 a titolo di biglietti venduti sono stati introitati sui 930.000 mila euro. Nel contempo a titolo di interventi di manutenzione e risanamento della struttura sono stati impiegati solo 68.000 euro. Per cui mi chiedo: che fine hanno fatto gli altri soldi?»
Radin precisa che questa situazione si ripete da 10 anni a questa parte, cioè da quando il turismo ha ripreso quota con evidente ritorno finanziario, dopo gli anni grigi della guerra. «Tengo inoltre a precisare - continua - che secondo la decisione cittadina del 1984 tutt'ora vigente, il Museo archeologico ha l'obbligo di impiegare l'intero ricavato dalla vendita dei biglietti nelle spese di manutenzione e conservazione del monumento e non per altri scopi. Siamo arrivati alla penosa e tutt'altro edificante situazione - precisa Radin - in cui malgrado questo rilevante flusso di denaro, in Arena non esiste un impianto igienico-sanitario. In occasione dei grandi spettacoli e concerti il Museo tenta di rimediare alla situazione, collocando due box Wc. Che figuraccia!».
Per Radin la trascuratezza dell'Arena comporta anche un altro pericolo oltre a quello puramente strutturale. Ossia che il ministero croato della Cultura vista la negligenza degli enti locali, decida di avviare il processo di espropriazione del monumento intavolandosi come proprietario. E ciò in base a una vecchia legge del 1945 secondo cui tutti i reperti archeologici sono di proprietà della Repubblica di Croazia. Da Zagabria si ha sentore che qualche passo in questo senso sia già stato compiuto. Secondo Radin però sul piano giuridico l'Arena è proprietà della Città di Pola con delibera del competente tribunale.
p. r.

--------------------------------------------------------------------

Ci hanno risposto...


Gent.ssimo Axel Famiglini : ho ricevuto questa mattina il suo allarmante messaggio. La capisco perchè sono reduce da un viaggio drammatico, dal mio villaggio di origine Lifta, provincia di Gerusalemme . Ha visto ciò che provoca l'abbandono forzato e l'incuria. Dalla prossima settimana sarò a tua disposizione.
Ali Rashid


Mi interesserò senz'altro e vi farò sapere. Cordialmente Valdo Spini


***


INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

AL MINISTRO DEGLI AFFARI ESTERI

PER SAPERE, PREMESSO CHE

a Pola, città istriana già italiana e abitata ancora da una nostra comunità nazionale autoctona, l'Arena cittadina versa in un grave stato di degrado;

il monumento, per struttura architettonica, non ha nulla da invidiare nè all'Arena di Verona nè tantomeno all'arcinoto Anfiteatro flavio ('Il Colosseo') di Roma, la sua importanza storica è, infatti, ben nota: patrimonio culturale ed artistico non solo della penisola istriana ma appartenente di fatto alle più profonde radici storiche della penisola italiana, esso rappresenta il simbolo cardine di una città, di un popolo e, cosa non meno importante, dell'esodo degli Italiani di Pola che, nel 1947, dovettero lasciare le proprie case e quella stessa Arena che, dopo duemila anni, rischia probabilmente di finire in macerie;

il monumento ha bisogno, per sopravvivere al tempo, di periodici lavori di consolidamento e di restauro;

il vice sindaco italiano di Pola Fabrizio Radin, ha recentemente lanciato l'allarme per lo stato di degrado in cui versa l'Arena, simbolo della città istriana ("Il Piccolo" del 24 ottobre 2007);

se non si interverrà tempestivamente, sussiste il serio rischio che alcuni pezzi dell'Arena inizino a staccarsi deteriorando così, forse in modo irreparabile, la struttura dell'anfiteatro romano;

se il Governo non ritenga opportuno attivarsi individuando possibili iniziative di cui farsi promotore per far si che il degrado dell'Arena di Pola venga fermato e che si pongano in essere tutte quelle attività volte al recupero e al consolidamento strutturale del monumento in questione.

Luana Zanella


***


Mae-Sede-SPSS-SCRU-7-P
Prot. 10097 del 10 gennaio 2008

Ministero degli Affari esteri
Sottosegretario di Stato
On. Famiano Crucianelli

Onorevole Deputato,

rispondo alla Sua interrogazione a risposta scritta n. 4-05527 sulla necessità di opere di consolidamento e di restauro dell'Arena di Pola, il cui testo è il seguente:

Zanella. - Al Ministro degli Affari esteri.

Per sapere - premesso che:

a Pola, città istriana già italiana e abitata ancora da una nostra comunità nazionale autoctona, l'Arena cittadina versa in un grave stato di degrado;
il monumento, per struttura architettonica, non ha nulla da invidiare nè all'Arena di Verona nè tantomeno all'arcinoto Anfiteatro flavio ('Il Colosseo') di Roma, la sua importanza storica è, infatti, ben nota: patrimonio culturale ed artistico non solo della penisola istriana ma appartenente di fatto alle più profonde radici storiche della penisola italiana, esso rappresenta il simbolo cardine di una città, di un popolo e, cosa non meno importante, dell'esodo degli Italiani di Pola che, nel 1947, dovettero lasciare le proprie case e quella stessa Arena che, dopo duemila anni, rischia probabilmente di finire in macerie;
il monumento ha bisogno, per sopravvivere al tempo, di periodici lavori di consolidamento e di restauro;
il vice sindaco italiano di Pola Fabrizio Radin, ha recentemente lanciato l'allarme per lo stato di degrado in cui versa l'Arena, simbolo della città istriana ("Il Piccolo" del 24 ottobre 2007);
se non si interverrà tempestivamente, sussiste il serio rischio che alcuni pezzi dell'Arena inizino a staccarsi deteriorando così, forse in modo irreparabile, la struttura dell'anfiteatro romano;
se il Governo non ritenga opportuno attivarsi individuando possibili iniziative di cui farsi promotore per far si che il degrado dell'Arena di Pola venga fermato e che si pongano in essere tutte quelle attività volte al recupero e al consolidamento strutturale del monumento in questione. (4-05527)

La risposta:

L'arena romana di Pola è un monumento di eccezionale importanza archeologica e dall'alto valore simbolico, non solo per la popolazione croata ma anche per la nostra Comunità Nazionale in Croazia che, come noto, conta in Istria e nel Quarnero circa 30.000 residenti. Per tale comunità, il monumento in parola riveste un carattere identitario e di forte legame con l'Italia.
A conferma di ciò, come anche da Lei citato nell'Atto parlamentare in parola, occorre precisare che l'allarme sulle condizioni del monumento è stato lanciato dal Vice Sindaco di Pola, Fabrizio Radin, appartenente alla Comunità Nazionale Italiana e Presidente della locale Comunità degli Italiani, sulla scorta della documentazione trasmessa dalle competenti Autorità croate alla Municipalità di Pola e resa pubblica nel corso di una conferenza stampa lo scorso ottobre.
Tale documentazione conferma la necessità e l'urgenza di interventi di restauro a tutela del monumento. Da tempo, infatti, la struttura non è stata oggetto di interventi di restauro di rilevante importanza; in proposito, il Ministero della cultura croato ha nominato una Commissione di esperti che dovrebbe predisporre uno studio per accertare lo stato di salute del monumento ed avviare i necessari interventi. Esiterebbe, in proposito, una collaborazione con istituzioni italiane specializzate, tra cui l'Opificio delle pietre dure di Firenze.
Un sostegno dell'Italia per il recupero, la conservazione e la salvaguardia dell'Arena di Pola, che avrebbe una chiara valenza politica, andrebbe concordato attentamente con le autorità croate. Esso riscuoterebbe il pieno favore della nostra comunità nazionale e potrebbe essere accolto positivamente anche dalla comunità croata. L'interesse, infatti, per le sorti dell'arena è condiviso da tutte le componenti della popolazione istriana.
Le segnalo, ad ogni buon fine che una cooperazione analoga esiste già da anni con la Regione Veneto per la conservazione ed il restauro dei monumenti di origine veneziana, con numerosi interventi che hanno suscitato l'apprezzamento di tutte le componenti della popolazione istriana, sia di origine italiana che croata.
Famiano Crucianelli


***


Gentile Signor Famiglini,
come ricorderà in seguito alla sua segnalazione avevo presentato un'interrogazione a risposta scritta.
La risposta, che le allego, è pervenuta solo in questi giorni.
Cordiali saluti
Arnold Cassola


***


Ministero per i Beni e le Attività culturali

UFFICIO LEGISLATIVO

Prot. 4231

Roma,
3 - MAR. 2008

All'Onorevole Cassola
Camera dei Deputati - ROMA

Alla Camera dei Deputati
Segretariato Generale ROMA

Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
Dipartimento Rapporti con il Parlamento
Uff. III
ROMA

Alla Direzione Generale per i beni librari, gli istituti culturali ed il diritto d'autore
ROMA

All'Ufficio Stampa SEDE

Allo Schedario generale Elettronico
Camera dei Deputati ROMA

OGGETTO: Interrogazione parlamentare n. 4-05525.

L'Arena, eretta nel I secolo d.c. sotto l'imperatore Vespasiano e simbolo della città di PoI a, è un monumento di eccezionale importanza archeologica e di alto valore culturale.
Per la nostra comunità nazionale, che in Istria e nel Quamero conta circa 30.000 residenti, questo monumento riveste un carattere identitario e di forte legame con l'Italia.
Sul monumento non si effettuano da tempo importanti interventi di restauro e, per tale ragione, il Ministero della cultura croato ha recentemente nominato una Commissione di esperti al fine di predisporre uno studio sul suo stato di salute.
In proposito, l'Istituto Croato del Restauro di Zagabria aveva già richiesto nel maggio 2006 all'Opificio delle Pietre Dure di Firenze, nell'ambito delle diverse collaborazioni nel campo della conservazione e restauro di beni culturali che intercorrono tra i due Istituti, di partecipare all' individuazione degli interventi da realizzare sull' Arena, attraverso un sopralluogo dei propri esperti.
Alla disponibilità di cooperazione data dall'Opificio all'Istituto non è tuttavia seguita alcuna concreta richiesta.
Il Ministero croato ha inoltre inviato un documento alla municipalità di Pola sottolineando la necessità e l'urgenza di intervenire a tutela del monumento ed il vice sindaco, nonché presidente della locale comunità degli Italiani, si è fatto portavoce dell' allarme lanciato dalle Autorità competenti in una conferenza stampa tenutasi lo scorso ottobre.

IL SOTTOSEGRETARIO DI STATO (On. Danielle Mazzonis)


***