10 febbraio 2005 - Giornata del Ricordo degli Esuli giuliano - dalmati



Gentile Onorevole,

Il 10 febbraio celebreremo il "Giorno del Ricordo". L'Italia ricorderà una delle pagine più tragiche della nostra storia. Renderemo omaggio al sacrificio dei martiri delle foibe e all'esodo degli italiani che abbandonarono l'Istria, Fiume e la Dalmazia per salvare oltre alla vita, la loro identità storica e culturale.

Per secoli abbiamo vissuto in pace accanto a popoli e culture diverse. Siamo gente di confine educata all'amor di Patria, ma la civile convivenza con giustizia nella libertà appartiene al nostro codice genetico.

Il nostro esodo è storia ignorata. Generazioni d'italiani non lo conoscono e i libri di scuola ancora non ne parlano. Sulle nostre vicende è calato per anni un silenzio che comincia a far rumore. Una storia dimenticata cui gli storici, non senza fatica, prima di scrivere sono chiamati a studiare.

Nella celebrazione del 2005 non Le ricorderemo i caduti, fascisti e antifascisti, soldati, carabinieri, agenti di Polizia e della Guardia di Finanza, i nostri sacerdoti, ma soprattutto la gente comune che aveva il solo torto di essere italiana. Non le confideremo le nostre speranze e gli ideali nei quali siamo cresciuti. Non le ricorderemo coloro che ci hanno lasciato con negli occhi il ricordo delle città, i borghi, le case, il verde e la terra rossa della dolce Istria o i sassi aguzzi immersi nell'azzurro mare di Dalmazia.

Chiediamo al Parlamento italiano un atto di giustizia. Sia finalmente riconosciuto agli esuli il giusto indennizzo per le proprietà espropriate dal regime comunista di Tito. Proprietà con le quali l'Italia intera, dalle Alpi alla Sicilia, ha pagato alla ex Jugoslavia il debito per la guerra perduta.

L'Italia chieda con fermezza ai Governi delle Repubbliche nate dalla dissoluzione della ex Jugoslavia, un atto di coraggio che qualifichi la dignità di quelle nazioni. Come per i loro cittadini, sia prevista la restituzione ai legittimi proprietari, per quanto ancor oggi possibile, delle proprietà illegalmente espropriate che ancora si trovino nella disponibilità di quei Governi.

Finché avremo forza chiederemo all'Italia di riparare ai torti subiti ed all'Europa atti di giustizia da parte di quei Paesi che chiedano di farne parte.

Un cordiale saluto.

Per la ML Histria

( firma di chi trasmette la lettera )

10 febbraio 2005

Ci hanno risposto...


Ha il mio impegno morale che non lascerò nulla di intentato perchè questi diritti sacrosanti siano riconosciuti!! Marco Zacchera


Roma, 15 febbraio 2005
Prot. n. 1008-05/SP

Gentile Percovich,

ho preso atto della Sua richiesta, e farò i dovuti interventi in Parlamento, perché sia riconosciuto agli esuli il giusto indennizzo per le proprietà espropriate dal regime comunista di Tito.

AssicurandoLe il mio impegno affinché finalmente si giunga ad un atto di giustizia, colgo l'occasione per inviarLe i miei più cordiali saluti.

On. Mirko Tremaglia


Ho letto con attenzione e commozione il Suo messaggio. Cinque minuti or sono ho depositato alla Camera dei Deputati una interrogazione indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri per sapere quali concrete iniziative intenda assumere per ottenere un equo indennizzo per la confisca illegittima, da parte del governo di Tito, dei beni degli Italiani che hanno voluto testimoniare eroicamente con l'esilio il proprio amore per l'Italia.
Gradisca i piú affettuosi saluti.
On. Sandro Delmastro delle Vedove, deputato di Alleanza Nazionale


Signore,
ho parlato a lungo delle questioni che Lei mi pone con il Ministro Carlo Giovanardi che segue, per conto del Governo, tutte le questioni degli esuli istriani.
E' utile che Lei contatti il Ministro suddetto.
Un cordiale saluto.

On. Emerenzio Barbieri


Carissimo,
sottoscrivo in pieno le tue considerazioni in ordine al diritto alla restituzione o all'indennizzo dei beni.
La giustizia non è un concetto astratto e va ristabilita nei principi e nelle situazioni di fatto. Per quanto mi è possibile, quiesta battaglia io la faccio.
un saluto cordiale
Roberto Menia