Lettera al quotidiano "La Provincia" - 15/12/2011


Spett. Provincia, In merito alla lettera scritta ieri dal sig. Giuliano Degli Anioni, informo che raramente mi era capitato di leggere tante inesattezze tutte insieme.

Il sig. Delli Anioni, pur affermando di non voler criticare nessuno, nega il diritto di essere ricordati degnamente agli istriani e dalmati massacrati, nelle foibe o altrove, anche dopo la fine della guerra, solo allo scopo di seminare il terrore e costringere all'esodo la popolazione che, persino la Slovenia e la Croazia, riconoscono come autoctone. Le stesse popolazioni hanno subito i danni del fascismo come tutti gli altri italiani ma, a differenza dei loro confratelli, hanno loro sole subito anche i danni della sconfitta nella II guerra mondiale, pur avendo fornito un notevole contributo alle formazioni partigiane. L'Istria e Zara, che ha subito ben 54 bombardamenti, hanno solo avuto la sfortuna di essere state promesse a Stalin e al suo allora vassallo Tito, durante il superdemocratico vertice di Jalta. E il trattato di Osimo, firmato in clima di omertoso compromesso storico, ha tolto anche la residuale speranza che, almeno in parte l'Istria, fosse ricongiunta alla madrepatria. E' facile scrivere senza cognizione di causa per un lettore poco edotto, ma speravo che simili lettere venissero pubblicate con le dovute spiegazioni e prese di distanza dalla direzione del giornale, altrimenti posso pensare che la faziosa disinformazione faccia parte di un disegno politico.

Eufemia Giuliana Budicin