Lettera al quotidiano "Il Manifesto" - 18/2/2010


Mi ha meravigliato sia il tono di scarsa considerazione per la Giornata del Ricordo che si palesa dalle domande dell'intervistatore che qualifica le celebrazioni della giornata - istituita nel marzo 2004 dal parlamento italiano a stragrande maggioranza - come "strumentali" e sia le affermazioni inesatte fatte nell'intervista dallo "storico" Del Boca.

Per il primo punto con lo stesso parametro non dovremmo ricordare i misfatti del fascismo perchè "strumentali" ad una visione politica di sinistra? No! tutti i fatti vanno ricordati e lo sporco non va messo sotto il tappeto soltanto perchè la "parte politica" a cui ci si richiama non vi fa una bella figura e questo vale per la Giornata del Ricordo.
Inoltre l'intervistatore butta lì, come un fatto assodato, che le foibe furono usate dapprima dai fascisti... una cosa che non risulta da nessuna parte. Soltanto Giacomo Scotti riporta una testimonianza in tal senso che però non ha mai avuto conferma alcuna.

Arrivando invece alle affermazioni di Del Boca ci sono un paio di clamorose imprecisazioni. Dice che l'Italia acquisì dopo la vittoriosa I° G.M. territori etnicamente slavi. Questi territori secondo lui erano l'Istria e la Dalmazia. Ora innanzitutto noi acquisimmo della Dalmazia soltanto l'enclave di Zara. In quanto poi che questa e l'Istria fossero etnicamente slave è un vero falso. Se avesse parlato di un territorio misto con una composizione a macchia di leopardo con le città (Pola, Capodistria, Fiume, Rovigno, Pirano ecc.) a maggioranza italiana e le campagne a maggioranza slava non avrebbe fatto altro che dire la verità, ma no!! bisognava dire che anche le città erano slave e allora chi erano le centinaia di migliaia di esuli che fuggirono da quelle terre? Per non ricordare le vittime del comunismo jugoslavo bisogna tirar fuori le malefatte dell'Italia fascista come se le leggi Gentile sull'insegnamento nelle scuole pubbliche nella sola lingua italiana, le leggi razziali, la disastrosa guerra a fianco della Germania nazista l'avesse decisa il popolo dell'Istria, di Fiume e di Zara.

Ricordatevi poi che gli infoibamenti, le uccisione in mare, o in fosse comuni, furono effettuati a guerra finita su di una popolazione inerme. Non fu una pulizia etnica. Per sopravvivere bastava essere comunista, poi non bastò neanche quello si doveva essere un seguace di Tito. Ricordatevi dei tanti comunisti monfalconesi che finirono a Goli Otok per essere rimasti fedeli al PCI, allora stalinista.

Insomma un pò più di rispetto per le vittime, tutte le vittime, siano esse gli etiopi e sia essi i vostri, ahimè, connazionali istriani, fiumani e dalmati.

Cordiali saluti

Gianclaudio de Angelini
Vice presidente dell'Associazione per la cultura fiumana, istriana e dalmata nel Lazio