Egregio Signor Presidente,
Siamo la "Mailing List Histria", gruppo di discussione nato su
Internet nell'aprile 2000 con lo scopo di salvaguardare, diffondere e
valorizzare il patrimonio storico e lo specifico culturale istriano,
fiumano, quarnerino e dalmata di carattere italiano, veneto ed
istrioto che è parte integrante della storia della nostra Nazione,
senza per questo indulgere in anacronistici irredentismi.
Questa associazione aggrega, senza alcun legame di partito, esuli,
giovani discendenti, italiani non giuliano-dalmati oltre ad
appartenenti alla "Comunità degli Italiani" tuttora residenti in
Istria, Fiume, Quarnero e Dalmazia.
Le scriviamo perchè abbiamo sentito la necessità di esprimerLe
tutto il nostro riconoscimento per le parole da Lei così nobilmente
proferite nell'ambito della cerimonia per il conferimento delle
Medaglie d'Oro ai parenti delle vittime della violenza scatenata
dalle bande titine lungo il confine orientale italiano.
Parole che bucano una volta per tutte l'annosa cortina di silenzio
scesa su questi avvenimenti della storia della nostra Patria e che,
senza reticenze, rendono giustizia a coloro che hanno subito la
tragedia collettiva del popolo istriano, fiumano, quarnerino e
dalmata: quella dell'esodo e quella di ritrovarsi stranieri in casa
propria.
Stupisce altresì la scomposta reazione del Presidente croato Mesic
che, lasciando assolutamente interdetti i più, ha
individuato nelle Sue accorate parole accenti di revanscismo quando,
leggendo attentamente il testo del discorso da Lei pronunciato,
avrebbe visto il Suo richiamo a "...un'Europa nata dal rifiuto dei
nazionalismi aggressivi e oppressivi, da quello espressosi nella
guerra fascista a quello espressosi nell'ondata di terrore
jugoslavo...un'Europa che esclude naturalmente anche ogni
revanscismo".
Stupisce inoltre che il Presidente Mesic non abbia colto la Sua
sincera volontà e quella del popolo italiano tutto, compresi gli
esuli e i loro discendenti, di chiudere questa pagina dolorosa della
storia del XX secolo senza riporla però in polverosi cassetti ma
prendendola a monito affinchè analoghe tragedie non debbano mai più
accadere.
I confini sono ormai un inutile orpello del passato. Nessuno ha
interesse a creare nuovi conflitti. Noi non attendiamo altro che un
unico spazio europeo, intriso dei valori di pace, democrazia e
rispetto di ogni entità culturale ed etnica, accolga i nostri
confratelli d'Istria, Fiume, Quarnero e Dalmazia assieme alle nazioni
di Slovenia e, nel prossimo futuro, Croazia al fine di convivere
uniti nella diversità.
Al contempo, senza alcuna albagia nazionalistica ma con intatte le
nostre radici socio-culturali, auspichiamo che le questioni
rimaste in sospeso trovino un'equa e definitiva soluzione.
Con il nostro più sincero apprezzamento
Gianclaudio de Angelini
per la Mailing List Histria
www.mlhistria.it