On. Carlo GIOVANARDI
Ministro per i Rapporti con il Parlamento
Palazzo Chigi
ROMA
Gentile Onorevole,
Le scrivo a nome della Mailing List "HISTRIA" , gruppo di
discussione in Internet, fondato nell'aprile 2000 e composto da Italiani,
sia Esuli in Italia e nel Mondo, come da Rimasti in Croazia e Slovenia,
nonché da Amici di altre Regioni Italiane.
Desideriamo congratularci per l' incontro da Lei recentemente
promosso a Venezia sul tema "Le minoranze linguistiche autoctone in
Italia e la minoranza italiana in Croazia e Slovenia".
Ci ha impressionato favorevolmente la Sua risposta alla
stampa in merito alla partecipazione degli Esuli :
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«Ho chiesto loro di partecipare - spiega Giovanardi - perchè sono
direttamente coinvolti per quanto riguarda la nostra minoranza in
Slovenia e Croazia e anche per superare le divisioni e chiudere così
una pagina di storia travagliata, affinchè guardino insieme al futuro».
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Il concetto da Lei espresso coincide con il nostro Manifesto
Programmatico e con tutte le nostre iniziative.
La invitiamo a visitare il nostro sito www.mlhistria.it .
Cogliamo l'occasione per trasmetterLe la nostra recente
"lettera aperta" al Capo dello Stato, che chiede l' istituzione di
una "GIORNATA NAZIONALE DELLA MEMORIA" , che ricordi non
solo gli Esuli, ma anche la nostra Minoranza in Croazia e Slovenia.
Questa iniziativa ha raccolto l'approvazione di
alcuni Parlamentari : anche l' On. Fini ci ha manifestato il suo
interesse al riguardo.
Conoscendo la sensibilità ed il Suo l'impegno per le
problematiche del nostro confine orientale, La preghiamo di farla
propria nelle sedi che riterrà più opportune, magari sollecitando
l'iniziativa del Capo dello Stato.
In attesa di una Sua cortese risposta, Le porgo distinti
saluti
per la M.L.HISTRIA - www.mlhistria.it :
Furio Percovich
Allegato
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Roma, 24 maggio 2002
Lettera aperta al
Presidente della Repubblica Italiana
On. Carlo Azeglio Ciampi
Signor Presidente
In quest'ultimo periodo stanno prendendo corpo varie iniziative per
l'istituzione di una Giornata della Memoria per ricordare l'esodo degli
istriani, fiumani e dalmati da quelle parti del territorio nazionale che
l'Italia dovette cedere in base alle clausole del trattato di pace di
Parigi del 10 febbraio 1947.
Tali iniziative vanno incontro proprio a quanto da Lei autorevolmente
espresso in questi giorni. Evitare commistioni sulla valenza del "25
aprile" e nello stesso tempo ricordare doverosamente il sacrificio di
tanti italiani, alcuni dei quali non hanno avuta altra sepoltura che
l'abisso delle foibe istriane o le onde del mare Adriatico.
Una Giornata della Memoria che ricordi sia quelli che scelsero la
via dolorosa dell'esodo per restare italiani e sia quelli che, per
svariati motivi, rimasero nelle terre dei padri e per questo ebbero
anch'essi una vita altrettanto difficile per mantenere viva la loro
appartenenza culturale alla nazione italiana.
E' grazie anche allo spirito di sacrificio degli esuli che l'Italia ora è
una salda democrazia ed una delle maggiori potenze economiche
del mondo.
Ed è grazie a coloro che rimasero, che ancora oggi in Croazia e
Slovenia si può parlare di una Comunità Italiana che, come avrà
personalmente constatato nella sua recente visita in Istria e a
Fiume, è estremamente viva e dinamica.
In questo periodo si stanno incrociando due proposte analoghe,
l'una della Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani,
Fiumani e Dalmati che ha deciso come data il 10 febbraio,
mentre un'analoga iniziativa di questi ultimi giorni, nata nell'ambiente
triestino, propone il 20 marzo, data del viaggio del Toscana verso
l'Italia con l'ultimo carico di esuli da Pola, come data per ricordare
l'esodo degli oltre 300 mila istriani, fiumani e dalmati.
Per evitare che l'argomento venga dibattuto solamente nel chiuso
cerchio dell'associazionismo degli esuli o del localismo giuliano,
sarebbe opportuno che fosse Lei, con la sua indiscussa autorevolezza,
ad indicare una data in cui TUTTI gli italiani ricordino quei "fratelli
d'Italia" che non ebbero la stessa sorte del resto della nazione e che,
con tutta la loro buona volontà, pur apprezzando gli alti valori insiti
nel "25 aprile" non possono in tale data festeggiare la loro "liberazione".
Questa proposta non vuole rinfocolare odi etnici od ideologici ma
chiede soltanto la doverosa attenzione per una pagina tragica della
nostra storia nazionale che, per essere definitivamente acquisita nel
bagaglio della memoria storica italiana, va doverosamente fatta
propria dalla intera nazione italiana senza stravolgimenti di parte.
Confidenti nel suo interessamento Le inviamo i nostri più sinceri
saluti
Gianclaudio de Angelini - arupinum@iol.it
Per la Mailing List Histria - www.mlhistria.it
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