Lettera ai parlamentari sulla critica situazione del Duomo di Pirano d'Istria - 31/10/2005


Gentile Onorevole,

le scrivo a nome della ML Histria (http://www.mlhistria.it), gruppo di discussione operante su internet con lo scopo di preservare e tutelare l'identità culturale istriana, fiumana, quarnerina e dalmata di carattere italiano, in base allo spirito multietnico dei nostri tempi.

In riferimento alla notizia apparsa sul quotidiano "Il Piccolo" il giorno 23/10/2005 "Il duomo di Pirano rischia di sprofondare" (in allegato), con questa nostra vorremmo metterla al corrente della critica situazione in cui versa il Duomo di Pirano d'Istria (Slovenia), affetto da gravissimi problemi strutturali. Di fronte alla necessità di un urgente restauro, le autorità locali pare siano bloccate da problemi meramente burocratico-finanziari e per il momento l'unica azione veramente concreta che si sta ponendo in atto è un discutibile rimpallo di responsabilità tra le varie istituzioni che dovrebbero intervenire in salvataggio del Duomo, il quale rischia ogni giorno di più di ruinare al suolo.

Noi pertanto le chiediamo di porre la sua attenzione su questa vicenda affinché uno dei gioielli dell'arte veneziana nell'Adriatico orientale non vada irrimediabilmente perduto a causa dell'incuria umana e di un attendismo che sta portando diritta verso il crollo l'intera struttura. Teniamo altresì a ricordare che le magnifiche opere del Duomo, restaurate dallo Stato italiano, sono attualmente visibili presso la mostra "Histria" a Trieste . Tale mostra sarà visibile anche a Venezia dopo il 10 febbraio 2006 , 2° anniversario della Giornata del Ricordo.

Senza il suo Duomo, dedicato a San Giorgio, protettore della città, Pirano d'Istria non sarebbe più la stessa!

Distinti saluti

Axel Famiglini, per la 'ML Histria'

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Il Piccolo 23/10/05 Il duomo di Pirano rischia di sprofondare

Ci vorrebbero 800mila euro per restaurare le arcate ma tra i ministeri è scaricabarile

Il Duomo di Pirano rischia di sprofondare

PIRANO È la burocrazia il peggiore nemico del Duomo di San Giorgio a Pirano. Di fronte al già precario stato in cui versano le strutture di sostegno della chiesa, la titubanza delle autorità e la conseguente perdita di tempo non fanno che aggravare la situazione.
Sono a dir poco allarmanti se non catastrofici i risultati di una perizia effettuata sulle strutture portanti della chiesa della società edile piranese «Projektiva inzeniring», addetta ai lavori di ristrutturazione. «Abbiamo constatato che se non ci sarà un intervento radicale sulle arcate di sostegno laterali, vi sarà il rischio di crollo dell'intero edificio» ha detto il coordinatore dei lavori Joze Maver. Il Duomo è sostenuto da 11 arcate, erette per prevenire l'erosione del friabile terreno sottostante l'edificio.
In realtà le arcate fungono da fondamenta stessa della chiesa. Negli ultimi 15 anni ne sono state ristrutturate tre ma ora si presenta l'urgenza d'intervenire anche sulle rimanenti. I periti hanno scoperto anche una pericolosa inclinazione, dovuta sempre all'erosione, delle lastre argillose di cui è composto il terreno. Le acque scaricate dalle precipitazioni atmosferiche potrebbero provocare smottamenti.
Per salvare la chiesa ci vorrebbe un investimento di 200 milioni di talleri, circa 800mila euro. Il parroco di Pirano, Zorko Bajc si dice amareggiato dall'immobilità sin qui dimostrata dalle autorità. L'unico sostegno è giunto finora dal Comune che però non dispone dei mezzi necessari a coprire l'intero costo dell'opera: ha stanziato negli ultimi quattro anni 45 milioni di talleri e ora ne ha assicurati altri 13 per completare la ristrutturazione della quarta arcata. Ma come detto il tempo stringe e nonostante i ripetuti appelli rivolti da parrocchia e Comune dai ministeri della Cultura e dell'Ambiente non sono giunte rassicurazioni concrete. La Cultura sostiene che è compito del Comune di Pirano e del dicastero all'Ambiente provvedere al sanamento delle arcate poichè queste poggiano direttamente sulla costa marina. Il Ministero dell'ambiente, il cui compito è anche di provvedere alla prevenzione dei danni causati dalle acque, risponde invece che esso è chiamato a tutelare le infrastrutture idriche e intervenire in caso di disastri naturali: «Le arcate non sono un'infrastruttura idrica né si può parlare di disastro naturale». Per di più il terreno è di proprietà del Comune. Al municipio e in parrocchia le risposte del governo provocano un profondo senso d'impotenza. Sei anni fa l'esecutivo proclamò il Duomo di San Giorgio bene architettonico d'importanza nazionale. La logica conseguenza, afferma il Comune, è che il governo si è preso anche l'impegno a garantire la manutenzione: l'edificio invece rischia di sprofondare a mare.

Ci hanno risposto...


Grazie della sua mail: spero di vedere la mostra e di andare una volta nella nostra Istria ormai così poco italiana. Se fate un "fondo" darò volentieri anch'io il mio piccolo contributo mentre, dal punto di vista politico, lo stato italiano può e/deve fare qualcosa ?? Io sono a disposizione.

Marco Zacchera


Ringrazio per la segnalazione, sarà mia opera prodigarmi per quanto mi sarà possibile. Personalmente sono molto attento ed anche coinvolto in tutte le vicessitudini delle terre Venete e dei loro antichi abitanti. Salutando chiedo di essere mantenuto in costante aggiornamento. Grazie On. Vascon


Si allega il testo di una interrogazione parlamentare inoltrata al Ministro per i Beni Culturali richiedente un intervento per salvare il Duomo di San Giorgio di Pirano d'Istria (Slovenia), espressione dell'arte veneziana nell'Adriatica orientale. Un modo moderno e pacifico per ricordare che l'italianità, in quelle terre, è insopprimibile malgrado i confini nazionali abbiano penalizzato il nostro Paese.

On. Sandro Delmastro delle Vedove, deputato di Alleanza Nazionale


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Roma, 3 novembre 2005

Interrogazione a risposta scritta all'On. Ministro per i Beni Culturali

Interrogante: On. Sandro Delmastro delle Vedove

Premesso che:

- il quotidiano "Il Piccolo" del 23 ottobre 2005 con un servizio dal titolo "Il duomo di Pirano rischia di sprofondare" ha evidenziato le gravi condizioni in cui versa il Duomo di San Giorgio a Pirano d'Istria;

- ancorché soggetto alla giurisdizione della Slovenia, il duomo di Pirano costituisce senza dubbio uno dei più prestigiosi gioielli dell'arte veneziana nell'Adriatico orientale ed è dunque opera da preservare al fine di tutelare l'identità culturale che esprime e che, purtroppo, non sembra trovare particolare interesse nelle autorità slovene;

- esiste una perizia effettuata dalla società edìle piranese "Projektiva inzeniring", che segue i lavori di ristrutturazione, che lancia un forte allarme per le condizioni in cui versano le strutture portanti dell'edificio;

- secondo quanto riportato da "Il Piccolo", il coordinatore dei lavori Jose Maver ha dichiarato :" Abbiamo costatato che se non ci sarà un intervento radicale sulle arcate di sostegno laterali, vi sarà il rischio di crollo dell'intero edificio;

- a parte qualche intervento del Comune, che peraltro non dispone, per le sue dimensioni, delle risorse necessarie per l'intervento radicale previsto (circa 800 mila euro), sembra che si stia assistendo ad un rimpallo di responsabilità fra il Ministero della Cultura ed il Ministero dell'Ambiente, con il risultato di un immobilismo che rende sempre più gravi le condizioni della statica del duomo di Pirano;

- ancorché dislocato al di fuori degli attuali confini nazionali italiani, l'opera, proprio per la sua radice storico-culturale, non può essere ignorata dal nostro Paese che, anzi, dovrebbe intervenire per mantenere il ricordo della italianità in quelle terre anche attraverso interventi di questo genere;

tanto premesso

I N T E R R O G A

l'On. Ministro per i Beni Culturali per sapere se non ritenga, con le modalità che saranno ritenute giuridicamente possibili, di dover intervenire per contribuire a salvare il Duomo di Pirano d'Istria favorendo i necessari lavori di ristrutturazione dell'edificio.

On. Sandro Delmastro delle Vedove


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Caro Axel Famiglini,

grazie per il messaggio sul Duomo di Pirano, che condivido pienamente. Potete utilizzare il mio nome in eventuali iniziative per sollecitare un tempestivo intervento di salvaguardia.

Col più cordiale saluto e augurio.

Marco Boato


Cari Amici,
ho ricevuto la Vostra e-mail relativa al Duomo di Pirano e penso che sarebbe utile intanto depositare una interrogazione al Ministero competente per sapere cosa intendono fare; si potrebbe poi ipotizzare un intervento sulla finanziaria anche se, data la situazione, mi sembra una strada poco percorribile.
Comunque rimango a Vostra disposizione e Vi invio cordiali saluti.

Sen. Avv. Alessandro Battisti


Come triestino che affonda le sue radici in terra d'Istria (mio padre era nativo di Grisignana d'Istria) non mi era sfuggito l'articolo apparso sul Piccolo, ma la vostra lettera è stata uno stimolo ulteriore a fare quanto è nelle mie possibilità di deputato per tentare di salvare il duomo di Pirano.
Provvederò a depositare un'interrogazione al Ministro per i Beni Culturali e al Ministro per gli Affari esteri nella quale esprimo allarme per il pericolo che corre l'insigne monumento e chiedo che si esplorino le vie dei finanziamenti dell'Unione Europea in favore del patrimonio culturale, e che l'Italia si faccia parte attiva nel coinvolgere enti di salvaguardia internazionale quali l'Unesco.
Cordialmente
Roberto Damiani


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Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17698
presentata da ROBERTO DAMIANI martedì 8 novembre 2005 nella seduta n.701

DAMIANI, ROSATO e BOATO. - Al Ministro per i beni e le attività culturali, al Ministro degli affari esteri, al Ministro per gli Italiani nel mondo. - Per sapere - premesso che:

Pirano d'Istria, cittadina ora sotto la sovranità della Repubblica di Slovenia, è stata abitata in modo costante e cospicuo nel corso dei secoli (l'atto di dedizione alla Serenissima risale al 1238), al pari di innumerevoli altri borghi e città dell'Istria e della Dalmazia, da una popolazione di lingua e cultura italiana;

la presenza italiana in Istria e Dalmazia è tuttora testimoniata non solo dalle nostre comunità che vi risiedono, ma anche dalla ricchezza e vastità del patrimonio culturale e artistico, che comprende anche preziose architetture e complessi urbanistici;

tra queste architetture una considerazione particolare merita sicuramente il Duomo di Pirano d'Istria, un edificio barocco intitolato a San Giorgio la cui costruzione è iniziata dopo il 1595 modificando le strutture di una preesistente chiesa gotica consacrata nel 1344, al cui interno sono conservati ricchissimi arredi risalenti al XVII secolo;

il Duomo di Pirano costituisce una delle insigni testimonianze delle radici culturali dell'Istria veneta, come è possibile constatare anche dall'inclusione delle opere d'arte figurativa da esso provenienti nell'ambito della mostra «Histria», attualmente visibile a Trieste e dedicata ai capolavori dell'arte veneta in Istria;

sei anni fa il Governo della Repubblica di Slovenia ha proclamato il Duomo di San Giorgio bene architettonico d'importanza nazionale;

secondo quanto riportato dal quotidiano Il Piccolo di Trieste, sarebbero «a dir poco allarmanti se non catastrofici i risultati di una perizia effettuata sulle strutture portanti della chiesa della società edile piranese Projektiva inzeniring, addetta ai lavori di ristrutturazione», al punto da non potersi escludere «il rischio di crollo dell'intero edificio» se non si provvederà a interventi radicali;

tali interventi richiederebbero un investimento pari a ottocentomila euro, somma che non è nella disponibilità del Comune di Pirano e che, a causa di incertezza di attribuzione delle competenza tra i Ministeri sloveni della Cultura e dell'Ambiente, non è prevedibile possa giungere in tempi sufficientemente brevi dal Governo sloveno;

non è ragionevole ipotizzare un diretto e necessariamente ingente intervento finanziario dello Stato italiano su un edificio che è a tutti gli effetti patrimonio dello Stato sloveno;

non risulta che sia mai stata fatta alcuna domanda per ottenere eventuali fondi europei;

la perdita del Duomo di Pirano rappresenterebbe una gravissima lesione alla memoria storica di una terra e di una popolazione già duramente colpite dalla tragedia dell'esodo, comportando un ulteriore passo verso la cancellazione del retaggio italiano in Istria -:

se il Ministro per i Beni e le Attività Culturali e il Ministro per gli Affari Esteri non intendano attivarsi urgentemente affinché l'Italia, in accordo con la Slovenia, si faccia promotrice di un consorzio internazionale finalizzato alla salvaguardia di un patrimonio storico e artistico insostituibile qual è il duomo di Pirano;

se il Ministro per i Beni e le Attività Culturali non ritenga di valutare la possibilità di agire in accordo con il corrispondente Ministro sloveno per coinvolgere l'Unione europea attraverso i suoi programmi di finanziamento specificamente destinati alla tutela del territorio e del patrimonio culturale, sviluppando in tal modo anche una politica virtuosa di collaborazione;

se il Ministro per i Beni e le Attività Culturali non ritenga di coinvolgere istituzioni di salvaguardia culturale internazionale quali l'UNESCO al fine di reperire i fondi destinati a mettere in sicurezza l'edificio a rischio;

ove ritenuto di procedere nelle direzioni sopra proposte, se il Ministro per i Beni e le Attività Culturali d'intesa con il Ministro per gli Italiani all'estero, non ritenga di coinvolgere le comunità degli esuli piranesi e quella degli italiani tuttora ivi residenti.(4-17698)


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Caro Axel Famiglini e cari Amici della Mailing List Histria,

vi ringrazio per il messaggio relativo alla salvaguardia del Duomo di Pirano.

In questi giorni, finita la discussione sulla Legge Finanziaria, mi sono attivato per un intervento appropriato, del quale - se andasse in porto - vi terrò informati.

Nel frattempo, sarò lieto se mi vorrete annoverare fra i sostenitori della vostra qualificata iniziativa.

Con i più cordiali auguri e saluti.

Stefano Boco

Presidente del Gruppo Verdi-l'Unione Senato


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Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-09695
presentata da STEFANO BOCO giovedì 17 novembre 2005 nella seduta n.902

BOCO, BORDON. - Ai Ministri per i beni e le attività culturali, degli affari esteri e per gli italiani nel mondo. Premesso:

che Pirano d'Istria, cittadina ora sotto la sovranità della Repubblica di Slovenia, è stata abitata in modo costante e cospicuo nel corso dei secoli (l'atto di dedizione alla Serenissima risale al 1238), al pari di innumerevoli altri borghi e città dell'Istria e della Dalmazia, da una popolazione di lingua e cultura italiana;
che la presenza italiana in Istria e Dalmazia è tuttora testimoniata non solo dalle nostre comunità che vi risiedono, ma anche dalla ricchezza e vastità del patrimonio culturale e artistico, che comprende anche preziose architetture e complessi urbanistici;
che tra queste architetture una considerazione particolare merita sicuramente il Duomo di Pirano d'Istria, un edificio barocco intitolato a San Giorgio, la cui costruzione è iniziata dopo il 1595 modificando le strutture di una preesistente chiesa gotica consacrata nel 1344, al cui interno sono conservati ricchissimi arredi risalenti al XVII secolo;
che il Duomo di Pirano costituisce una delle insigni testimonianze delle radici culturali dell'Istria veneta, come è possibile constatare anche dall'inclusione delle opere d'arte figurativa da esso provenienti nell'ambito della mostra "Histria", attualmente visibile a Trieste e dedicata ai capolavori dell'arte veneta in Istria;
che sei anni fa il Governo della Repubblica di Slovenia ha proclamato il Duomo di San Giorgio bene architettonico d'importanza nazionale;
che secondo quanto riportato dal quotidiano "Il Piccolo" di Trieste, sarebbero "a dir poco allarmanti se non catastrofici i risultati di una perizia effettuata sulle strutture portanti della chiesa dalla società edile piranese "Projektiva inzeniring", addetta ai lavori di ristrutturazione", al punto da non potersi escludere "il rischio di crollo dell'intero edificio" se non si provvederà a interventi radicali;
che tali interventi richiederebbero un investimento pari a ottocentomila euro, somma che non è nella disponibilità del Comune di Pirano e che, a causa di incertezza di attribuzione delle competenze tra i Ministeri sloveni della cultura e dell'ambiente, non è prevedibile possa giungere in tempi sufficientemente brevi dal Governo sloveno;
che non è ragionevole ipotizzare un diretto, e necessariamente ingente, intervento finanziario dello Stato italiano su un edificio che è a tutti gli effetti patrimonio dello Stato sloveno;
che non risulta sia mai stata fatta alcuna domanda per ottenere eventuali fondi europei;
che la perdita del Duomo di Pirano rappresenterebbe una gravissima lesione alla memoria storica di una terra e di una popolazione già duramente colpite dalla tragedia dell'esodo, comportando un ulteriore passo verso la cancellazione del retaggio italiano in Istria,
si chiede di sapere:
se il Ministro per i beni e le attività culturali e il Ministro degli affari esteri non intendano attivarsi urgentemente affinché l'Italia, in accordo con la Slovenia, si faccia promotrice di un consorzio internazionale finalizzato alla salvaguardia di un patrimonio storico e artistico insostituibile qual è il duomo di Pirano;
se il Ministro per i beni e le attività culturali non ritenga di valutare la possibilità di agire in accordo con il corrispondente Ministro sloveno per coinvolgere l'Unione europea attraverso i suoi programmi di finanziamento specificamente destinati alla tutela del territorio e del patrimonio culturale, sviluppando in tal modo anche una politica virtuosa di collaborazione;
se il Ministro per i beni e le attività culturali non ritenga di coinvolgere istituzioni di salvaguardia culturale internazionale quali l'UNESCO al fine di reperire i fondi destinati a mettere in sicurezza l'edificio a rischio; ove ritenuto di procedere nelle direzioni sopra proposte, se il Ministro per i beni e le attività culturali, d'intesa con il Ministro per gli italiani all'estero, non ritenga di coinvolgere le comunità degli esuli piranesi e quella degli italiani tuttora ivi residenti.

(4-09695)


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COMUNICATO STAMPA

Duomo di Pirano nella lista dell’UNESCO:
il Governo risponde positivamente a Damiani

Facendo seguito a un’interrogazione depositata lo scorso novembre alla Camera a prima firma dell’on. Damiani e controfirmata dai deputati Rosato e Boato, il Governo ha risposto positivamente all’allarme lanciato sul pericolo di crollo cui è esposto il Duomo di Pirano, edificio barocco che costituisce una delle insigni testimonianze delle radici culturali dell'Istria veneta.
La sua perdita – scriveva Damiani nell’interrogazione - “rappresenterebbe una gravissima lesione alla memoria storica di una terra e di una popolazione già duramente colpite dalla tragedia dell'esodo, comportando un ulteriore passo verso la cancellazione del retaggio italiano in Istria”. Damiani inoltre suggeriva una serie di iniziative che l’Italia avrebbe dovuto prendere urgentemente a tutela di quell’insostituibile monumento storico e artistico.
Il Governo, attraverso il Sottosegretario Nicola Bono, nella sua risposta dimostra di accogliere parte di quanto suggerito da Damiani, ribadendo che “la necessità di cooperazione tra l’Italia e la Repubblica di Slovenia è particolarmente sentita da entrambi i Paesi, anche in relazione alla storia comune, ivi comprese le tristi vicende dell’ultimo conflitto mondiale, e la presenza della minoranza italiana autoctona che ancora vive in Slovenia”. In particolare, ha avuto responso positivo la proposta di Damiani di “coinvolgere istituzioni di salvaguardia culturale internazionale quali l’UNESCO”, in quanto dal testo del sottosegretario Bono si apprende che il Ministero per i Beni e le Attività Culturali “ha provveduto a interessare il Gruppo di lavoro permanente per la lista del patrimonio mondiale dell’Unesco per le eventuali ulteriori iniziative praticabili”.
In una nota, Damiani esprime soddisfazione per la celerità della risposta del Governo: “È incoraggiante che almeno ove si parli di preservare l’identità culturale maggioranza e opposizione politica si intendano bene. Auspico che tale dialogo possa proseguire e intensificarsi nel corso della prossima legislatura”.

Giancarlo Lancellotti
portavoce on. Damiani


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Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Ufficio Legislativo

Prot. n. UDC 759 - Roma, 11 gennaio 2006

Al Sen. BOCO
Senato della Repubblica
ROMA

Al Senato della Repubblica
Segretariato Generale
ROMA

Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
Dipartimento Rapporti con il Parlamento - Uff. III
ROMA

Al Ministero degli affari esteri
ROMA

Al Ministro per gli italiani nel mondo
ROMA

Al Dipartimento per i beni culturali e paesaggistici
ROMA

Alla Direzione generale per i beni architettonici e paesaggistici
ROMA

All’Ufficio Stampa
SEDE

Al Senato della Repubblica
Servizio di Segreteria e dell’Assemblea
ROMA

OGGETTO: Interrogazione parlamentare n. 4-09695.

Con riferimento all’interrogazione parlamentare indicata in oggetto, concernente la salvaguardia del Duomo di San Giorgio a Pirano d’Istria, in Slovenia, si rappresenta quanto segue.
In via generale, si fa presente che la necessità di cooperazione tra l’Italia e la Repubblica di Slovenia è particolarmente sentita da entrambi i Paesi, anche in relazione alla storia comune, ivi comprese le tristi vicende dell’ultimo conflitto mondiale, e la presenza della minoranza italiana autoctona che ancora vive in Slovenia.
Al fine di sostenere una sempre migliore integrazione e collaborazione tra i due Paesi, è intervenuta anche l’Unione europea, la quale ha in corso il programma Interreg IIIA Italia-Slovenia (2000-2006), inteso a promuovere finanziariamente la cooperazione transfrontaliera in diversi settori, tra cui anche quello culturale.
Inoltre, è in corso il Programma Esecutivo di collaborazione culturale italo-sloveno, per gli anni 2004-2007, che prevede accordi di collaborazione bilaterale, relativamente a diverse materie di carattere culturale, tra cui anche la “Protezione dei beni culturali e la tutela del paesaggio culturale”. Nell’ambito di tale argomento è previsto che “le due Parti favoriranno la collaborazione nell’ambito del restauro conservativo avviata tra l’istituto per la tutela dei beni culturali di Pirano e la Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio di Venezia”.
Per quanto attiene, più specificamente, alla salvaguardia del Duomo di S. Giorgio, che rappresenta uno dei gioielli architettonici dell’Istria ed il cui campanile riproduce in scala quello di S. Marco a Venezia, anche se non pare sussistere un rischio immediato di crollo dell’edificio, permane comunque un pericolo per la sua statica a causa della conformazione geologica del terreno, particolarmente friabile e, pertanto, soggetto a sgretolamento.
Occorre, comunque, evidenziare che il Governo della Slovenia è particolarmente sensibile alla tutela ed alla valorizzazione del patrimonio culturale, artistico ed architettonico nazionale. Da oltre un decennio, nel Duomo sono in corso lavori di restauro di arredi e di altri elementi artistici, nonchè recentemente sono stati ultimati importanti lavori di restauro del soffitto – nel rispetto delle più recenti norme sismiche - e degli interni, opere che hanno riportato l’edificio al suo antico splendore. Gli interventi sino ad ora eseguiti sono stati finanziati in parte dal Comune di Pirano, in parte dallo Stato Sloveno ed in parte da donazioni private raccolte dalla Chiesa locale. Allo stato, si segnala che ulteriori lavori di restauro sono previsti all’interno del Duomo.
La metodologia adottata per i lavori di restauro nella Chiesa di San Giorgio è stata anche presentata nel volume “Beni culturali dell’Alto Adriatico. Esperienze di tutela, conservazione e restauro realizzato dalla Camera di Commercio di Venezia, come risultato del Progetto Interreg III A Phare CBC Italia-Slovenia 2000-2006 “Distretto Beni culturali”.
Il Ministero degli affari esteri ha reso noto che, nello spirito della già proficua e diversificata cooperazione culturale tra i due Paesi, cercherà di verificare quali ulteriori iniziative lo Stato sloveno intenda assumere per garantire, nel tempo, l’incolumità del bene, coinvolgendo eventualmente organismi internazionali e che questo Ministero, per quanto di propria competenza, ha provveduto a interessare il Gruppo di lavoro permanente per la lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO per le eventuali ulteriori iniziative praticabili.

IL SOTTOSEGRETARIO DI STATO
onorevole Nicola Bono


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