Lettera al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano - 8/2/2008


Signor Presidente,

Le scrivo a nome della Mailing List Histria (http://www.mlhistria.it), gruppo di discussione nato su internet nell'aprile 2000 che conta ormai circa 250 iscritti.

Uno degli scopi principali della nostra lista di discussione e di azione è il riavvicinamento fra le due anime, quella degli esuli e quella dei rimasti, che si sono scisse a seguito dell'esodo giuliano-dalmata, sul quale Lei ha tenuto un memorabile intervento in occasione dell'ultima commemorazione del Giorno del Ricordo.

Noi consideriamo prioritario il mantenimento dell' identità italiana nei suoi territori di insediamento storico e per favorire la conservazione di quel patrimonio storico - linguistico riteniamo siano maturi i tempi per ricucire il tessuto sociale della "nostra" tormentata terra.

Per fare ciò è indispensabile un intervento, a nostro avviso troppo a lungo rimandato, da parte della diplomazia italiana, la quale dovrebbe farsi carico di intavolare delle serie trattative da un lato con i concittadini europei di Slovenia e dall'altro con i futuri concittadini croati al fine di trovare una soluzione equa e rispettosa delle diverse sensibilità sia sul contenzioso dei beni immobili dei residenti nell' ex zona B, sia sul problema della parità di trattamento tra cittadini sloveni, croati ed italiani nella restituzione dei beni nazionalizzati dall' ex Yugoslavia nel resto dell' Istria, a Fiume ed in Dalmazia, nell' osservanza dei principi inviolabili sulla proprieta' privata, patrimonio culturale e giuridico proprio di tutte le democrazie .

Siamo ben consci che sono passati ormai sessant' anni dal trattato di pace di Parigi e oltre trenta da quello di Osimo, che per una parte di italiani hanno segnato la perdita di quanto avevano di più caro.

E' appunto per questo motivo che il problema va affrontato con urgenza, visti anche i rapporti eccellenti che il nostro Paese mantiene con Slovenia e Croazia, ribaditi dalla sua recente visita di Stato.

A nostro avviso il problema andrebbe affrontato privilegiando, ove possibile, la restituzione del bene ovviamente in accordo con i governi di Slovenia e Croazia o, in alternativa , ove ciò non fosse possibile, con un equo indennizzo.

Sessant' anni sono molti, signor Presidente, e purtroppo la generazione che ha perso tutto a causa della guerra si sta spegnendo. Confidiamo che Lei non voglia permettere che le sacrosante richieste di quanti hanno pagato con i propri averi il prezzo della sconfitta di tutta la Nazione vengano ancora una volta tristemente ignorate e confidiamo che finalmente si possa mettere definitivamente la parola fine su uno dei più tristi capitoli della storia italiana del XX secolo.

Rispettosamente

Mailing List Histria