Signor Presidente,
Le scrivo a nome della Mailing List Histria (http://www.mlhistria.it),
gruppo di discussione nato su internet
nell'aprile 2000 che conta ormai circa 250 iscritti.
Uno degli scopi principali della nostra lista di discussione e di azione è
il riavvicinamento fra le due anime, quella degli esuli e quella dei
rimasti, che si sono
scisse a seguito dell'esodo giuliano-dalmata, sul quale Lei ha tenuto un
memorabile intervento in occasione dell'ultima commemorazione del Giorno del
Ricordo.
Noi consideriamo prioritario il mantenimento dell' identità italiana nei
suoi territori di insediamento storico
e per favorire la conservazione di quel patrimonio storico - linguistico
riteniamo siano maturi i tempi
per ricucire il tessuto sociale della "nostra" tormentata terra.
Per fare ciò è indispensabile un intervento, a nostro avviso troppo a lungo
rimandato, da parte della diplomazia italiana,
la quale dovrebbe farsi carico di intavolare delle serie trattative da un
lato con i concittadini europei di Slovenia e dall'altro con
i futuri concittadini croati al fine di trovare una soluzione equa e
rispettosa delle diverse sensibilità sia sul contenzioso dei
beni immobili dei residenti nell' ex zona B, sia sul problema della parità
di trattamento
tra cittadini sloveni, croati ed italiani nella restituzione dei beni
nazionalizzati dall' ex Yugoslavia nel resto
dell' Istria, a Fiume ed in Dalmazia, nell' osservanza dei principi
inviolabili sulla proprieta' privata, patrimonio culturale e giuridico
proprio di tutte le
democrazie .
Siamo ben consci che sono passati ormai sessant' anni dal trattato di pace
di Parigi e oltre trenta da quello di Osimo,
che per una parte di italiani hanno segnato la perdita di quanto avevano di
più caro.
E' appunto per questo motivo che il problema va affrontato con urgenza,
visti anche i rapporti eccellenti che il nostro Paese mantiene con
Slovenia e Croazia, ribaditi dalla sua recente visita di Stato.
A nostro avviso il problema andrebbe affrontato privilegiando, ove
possibile, la restituzione del bene ovviamente in
accordo con i governi di Slovenia e Croazia o, in alternativa , ove ciò non
fosse possibile, con un equo indennizzo.
Sessant' anni sono molti, signor Presidente, e purtroppo la generazione che
ha perso tutto a causa della guerra si
sta spegnendo. Confidiamo che Lei non voglia permettere che le sacrosante
richieste di quanti hanno pagato con i propri averi il
prezzo della sconfitta di tutta la Nazione vengano ancora una volta
tristemente ignorate e confidiamo che finalmente si possa
mettere definitivamente la parola fine su uno dei più tristi capitoli della
storia italiana del XX secolo.
Rispettosamente
Mailing List Histria