Lettera al sindaco di Firenze sulla proposta di cambiare il toponimo 'Piazza Dalmazia' - 21/12/2011


Gentile dott. Renzi,
la proposta di due consiglieri comunali d' intitolare piazza Dalmazia ai senegalesi uccisi è il peggior modo di onorare le due povere vittime. La Dalmazia, culturalmente, ha fatto parte per millenni della storia d'Italia, cui ha dato imperatori, papi, santi e numerosi connazionali illustri. I Dalmati autoctoni, come ha riconosciuto persino la Croazia, sono neolatini e hanno parlato una lingua romanza, il dalmatico, fino alla fine dell'ottocento, soppiantata poi dal dialetto venetofono e dall'italiano. Anche nella repubblica di Ragusa, che mandava i suoi figli a studiare in Toscana, l'italiano era la lingua ufficiale, come lo era in tutta la Dalmazia veneziana. I dalmati italofoni, costretti all'esilio, dopo la prima e la seconda guerra mondiale, hanno patito duramente sia l'imperialismo austriaco che il nazionalismo, non solo dell'epoca fascista, ma quello ancor più feroce successivo all'occupazione jugoslava. Alla città di Zara, con ben 54 bombardamenti alleati subiti durante la II guerra mondiale, era stata riconosciuta la Medaglia d'oro al valor militare, al pari delle altre città italiane bombardate, ma, a differenza di queste, il conferimento della onorificenza è stata bloccato dal sempre rinascente nazionalismo croato che, come tutti i nazionalismi, non ama la verità. Credo che le aspettative suscitate dalla sua attività politica non saranno vanificate da una proposta così contraria alla comune storia condivisa, ma saranno corroborate da una pubblica presa di posizione di distanza in tal senso.

Grazie e i migliori saluti ed auguri.

Eufemia Giuliana Budicin, "Semel scout, semper scout"

Ci hanno risposto...

Grazie per la sua email.
Un saluto cordiale, a presto,

Matteo Renzi