Gentile Onorevole,
Le scriviamo per sottoporre alla Sua attenzione un fatto di rilevante
gravità che si sta per abbattere sui diritti della nostra Comunità Italiana
residente nella parte croata dell'Istria. Come potrà leggere nell'articolo
in allegato la nuova legge del governo di Zagabria per regolare la
giurisdizione e le sedi dei tribunali nella repubblica di Croazia prevede la
chiusura del tribunale di Rovigno d'Istria.
Questa decisione del governo croato non solo va a colpire l'autonomia del
più antico tribunale istriano (istituito il 18 settembre 1811) ma lede
profondamente i diritti della minoranza italiana autoctona in Istria, essendo l'unico
tribunale, assieme a quello di Buie, in cui le cause vengono discusse oltre
che in croato anche in italiano.
Tutto ciò nonostante quanto stabilito nel recente trattato italo-croato del
1996 che prevede l'ampliamento dei diritti di tutela della minoranza
italiana, riconosciuti al territorio del buiese in base al Memorandum del
1954, a tutto il "territorio d'insediamento storico" della comunità
nazionale italiana in Istria di cui è indubbio faccia parte il territorio
della città di Rovigno.
E' doveroso da parte del nostro governo intervenire con forza al fine di
scongiurare la chiusura del tribunale di Rovigno e per ribadire con fermezza
quanto è stato stabilito nel trattato bilaterale sopraccitato.
Le chiediamo pertanto di denunciare presso il Parlamento e le Istituzioni
questo atto di ostilità posto in essere nei confronti dei sacrosanti diritti
della minoranza italiana in Croazia e di aiutarci pertanto in questa
battaglia di civiltà.
Distinti saluti
Gianclaudio de Angelini e Axel Famiglini, Mailing List Histria
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Il Piccolo 25/04/07 Rovigno, chiude il tribunale bilingue
E' l'unico foro, insieme a quello di Buie, dove le cause vengono discusse in
croato e in italiano
Rovigno, chiude il Tribunale bilingue
La proposta è del governo di Zagabria. Radin: ho pronto un emendamento
ROVIGNO Durissima la reazione dell'Unione Italiana alla inaspettata e per
certi versi clamorosa intenzione del governo croato di chiudere il Tribunale
comunale accorpandolo a quello di Parenzo. Un'intenzione contenuta nella
«Proposta di Legge di modifica e integrazione della Legge sulla
giurisdizione e le sedi dei Tribunali» nella Repubblica di Croazia.
E si va a colpire l'italianità visto che quello rovignese è uno dei due
tribunali bilingui in Istria assieme a quello di Buie. Il presidente dell'
Unione Italiana, onorevole Furio Radin parla di violazione di un diritto
acquisito dagli italiani, tutelato dall'Accordo italo croato sulle
minoranze.
Ma sentiamo la dichiarazione che ci ha rilasciato a proposito: «Prima di
tutto come Unione Italiana abbiamo inviato al premier Sanader un emendamento
alla proposta di legge con la quale chiediamo che venga mantenuta
l'autonomia del Tribunale di Rovigno che essendo nato nel 1811 è il più
vecchio in Istria e per molti decenni è stato anche l'unico tribunale
istriano».
«La nostra richiesta - prosegue Radin - fa leva oltre che su ragioni
storiche, anche su motivi giuridici visto l'importante ruolo del Tribunale
in parola nell'attuazione della Legge costituzionale sui diritti delle
minoranze nazionali, della Legge sull'uso delle lingue minoritarie in
Croazia e dei documenti internazionali che garantiscono l'uso delle lingue
minoritarie nel sistema giudiziario».
«Il nostro emendamento - spiega il presidente dell'Unione Italiana - si
propone di contribuire al raggiungimento di un duplice obiettivo:
l'efficacia della riforma attraverso la quale il sistema giudiziario fa
propri gli standard europei, ma anche un'efficace tutela dei diritti
minoritari,in particolare dei diritti della Coimunità nazionale italiana.
Ritengo poi che la riforma stessa non possa ignorare la relazione
sull'attuazione della Dichiarazione europea riguardante le lingue
minoritarie la quale suggerisce di mantenere lo status quo nella rete dei
tribunali in Istria».
«In secondo luogo - conclude il rappresentante della minoranza italiana al
Sabor - io personalmente come deputato o da solo o assieme agli altri
parlamentari istriani, che mi sembra di vedere già schierati sulle mie
posizioni,intendo proporre un altro emendamento con le stesse finalità, vale
a dire il mantenimento dell'autonomia del Tribunale di Rovigno. Noi
combatteremo questa battaglia fino alla fine perché il bilinguismo nei
tribunali è importantissimo. Però se nella peggiore delle ipotesi la legge
dovesse venir varata cosi come proposta si verificherebbe una catastrofe non
solo per gli italiani ma anche per i rovignesi in genere visto che si
vedrebbero derubati di quella che giustamente considerano una delle loro
istituzioni piu' prestigiose».
Sul tema ha preso posizione ieri sera a Fiume anche la Giunta esecutiva
dell'Unione Italiana presieduta da Maurizio Tremul che nella sua decima
sessione ordinaria ha pienamente sostenuto l'emendamento al governo croato
presentato da Furio Radin.
Va detto che la ventilata chiusura del Tribunale ha provocato uno scossone
anche negli ambienti politici in città. Tutte le forze sono decisamente
contrarie e il sindaco Giovanni Sponza in un comunicato stampa si dice
indignato e amareggiato per esser stato posto di fronte al fatto compiuto,
senza alcuna consultazione.
p. r.
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Quanto meno farò subito una interrogazione parlamentare. Poi credo sia
necessario coordinarsi con altri deputati per attivarsi al meglio e fare
pressione sul governo italiano perché si attivi con quello croato.
Cortesi saluti
Guglielmo Picchi
Cari amici,
grazie per la segnalazione e provvedo in merito a presentare una
interrogazione parlamentare.
Vi ho invano cercati all'inizio di marzo perchè sono stato in visita con la
Commissione esteri della Camera a Zagabria (abbiamo visto il presidente
della repubblica, il primo ministro, quello degli esteri ed i rappresentanti
delle comunità minoritarie) ed ovviamente il vs. deputato eletto al
parlamento croato oltre ad una rappresentanza della comunità italiana. Io ho
parlato di voi e il vostro gruppo mi è stato descritto in termini positivi
ma io avrei desiderato potere sapere PRIMA alcune notizie.
Mi è arrivata anche la risposta alla mia interrogazione su alcuni incendi e
danneggiamenti a strutture della comunità italiana in Dalmazia, ma non
sapevo come fare a farvi avere la risposta che è ormai vecchia di 2 mesi.
Un cordiale saluto
Marco Zacchera
Gentili
Gianclaudio de Angelini ed Axel Famiglini
Mailing List Histria
Vi ringrazio dell'informazione relativa alla paventata chiusura del Tribunale bilingue di Rovigno d'Istria in Croazia.
In qualità di membro della 14a Commissione permanente ( Politiche dell'Unione europea ) del Senato, nonchè di responsabile Diritti Civili dei Verdi, sostengo con convinzione i diritti delle minoranze e, quindi, in particolar modo, della Minoranza italiana autoctona in Croazia e in Slovenia.
Vi chiedo, pertanto, di tenermi informato, qualora continui l'iniziativa del governo croato tendente a creare un discutibile vulnus nell'applicazione dell'Accordo bilaterale relativo alla Comunità Italiana in Istria.
Cordialmente.
senatore Gianpaolo Silvestri.
Gentile Signori,
ho ricevuto la Vostra e.mail relativa all'oggetto.
Ho preso atto ed assicuro ogni attenzione presso gli organi competenti.
Cordiali saluti.
Gerardo Bianco
Grazie per le Sue osservazioni.
I migliori saluti.
Maurizio Paniz
Gentili Signori Angelini e Famiglini,
vi scrivo per informarvi che in seguito alla vostra email, ho scritto un'interrogazione parlamentare sulla possibile chiusura del tribunale bilingue di Rovigno.
Potrete trovarne il testo sul sito ufficiale della Camera dei Deputati, sotto la mia scheda personale, oppure sul mio sito internet : www.arnoldcassola.com
Cordiali Saluti
Arnold Cassola
Invio in allegato l'interrogazione presentata sul Tribunale di Rovigno alla Camera dei Deputati.
Cordiali saluti
on. Anna Maria Cardano
Per eventuali contatti: cardano_am@camera.it
***
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-03599
presentata da
ANNA MARIA CARDANO
giovedì 10 maggio 2007 nella seduta n.155
CARDANO. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
la "Proposta di legge di modifica e integrazione della Legge sulla giurisdizione e le sedi dei Tribunali" nella Repubblica di Croazia, prevede la chiusura del Tribunale di Rovigno, accorpandolo con quello di Parenzo (Il Piccolo del 25 aprile 2007);
questa decisione va a colpire il più antico Tribunale istriano (istituito nel 1811) abolendone l'autonomia; nel contempo lede profondamente i diritti della minoranza italiana autoctona dell'Istria, essendo l'unico tribunale, assieme a quello di Buie, in cui le cause vengono discusse, oltre che in croato, anche in italiano;
tutto ciò avviene - a giudizio dell'interrogante - in contrasto con quanto stabilito nel recente Trattato italo-croato del 1996 che prevede l'ampliamento dei diritti di tutela della minoranza italiana, già riconosciuti al territorio del buiese dal Memorandum del 1954, con l'estensione di tali diritti a tutto il "territorio d'insediamento storico" della comunità nazionale italiana in Istria, di cui fa parte la città di Rovigno;
l'onorevole Furio Radin, parlamentare della minoranza italiana al Parlamento croato, Presidente dell'Unione Italiana, ha fermamente protestato contro tale proposta in quanto lesiva di un diritto acquisito dagli italiani, sulla base dell'accordo italo-croato sulle minoranze, visto l'importante ruolo del Tribunale di Rovigno nell'attuazione della legge costituzionale sui diritti delle minoranze nazionali, della legge sull'uso delle lingue minoritarie in Croazia e dei documenti internazionali che garantiscono l'uso delle lingue minoritarie nel sistema giudiziario. In questo senso ha inoltre proposto un emendamento per salvaguardare l'autonomia di tale tribunale, in quanto il rispetto degli standard europei non può andare a scapito dei diritti delle minoranze (come risulta anche dalla Dichiarazione europea sulle lingue minoritarie);
anche la Giunta esecutiva dell'Unione Italiana e il Sindaco di Rovigno, Giovanni Sponza, hanno preso posizione contro la proposta governativa croata sostenendo la richiesta di autonomia;
come noto sono in corso con la Croazia i negoziati d'adesione per il suo ingresso nell'Unione Europea -:
se sia a conoscenza della suddetta situazione;
se intenda intervenire con determinazione per scongiurare la chiusura del tribunale di Rovigno e ribadire quanto stabilito nel trattato bilaterale già citato, ristabilendo per questa via i diritti della minoranza italiana in Istria.(4-03599)
RISPOSTA ATTO
Pubblicata il 9 luglio 2007
Risposta. - L'accorpamento dei tribunali di Parenzo e Rovigno (con perdita di autonomia di quest'ultimo che diverrebbe una sezione di quello di Parenzo), cui si riferisce l'interrogazione parlamentare in oggetto, rientra in un più ampio piano di riforma dell'apparato giudiziario nazionale mirante, nelle indicazioni del Governo croato, ad adeguarlo agli standards dell'Unione europea. Nel complesso è previsto l'accorpamento di cinque tribunali (5) tra cui, in Istria, quelli sopraccitati di Parenzo e di Rovigno.
Nel caso, tuttavia, del tribunale comunale di Rovigno, come da Lei stesso indicato nell'atto parlamentare è il più antico dell'Istria e l'unico, insieme a quello di Buie, dove le cause vengono discusse anche in lingua italiana oltreché croata, l'accorpamento e la conseguente perdita di autonomia avrebbero per effetto una regressione dell'applicazione del bilinguismo con conseguenze negative per i diritti della minoranza italiana.
Quanto sopra è stato immediatamente rappresentato dagli esponenti della Minoranza italiana alle competenti Autorità croate, con la richiesta di rinunciare a tale progetto.
Il Parlamento croato, al fine di consentire una approfondita consultazione sulla questione tra le forze politiche, ha deciso di rinviare il dibattito. Al momento, la previsione più accreditata è che il voto in Parlamento possa slittare di qualche settimana, probabilmente fino alla fine di giugno, il tempo necessario per arrivare ad un compromesso. In tale contesto, l'efficace ed abile azione svolta dal Rappresentante della minoranza italiana al Sabor croato, l'onorevole Furio Radin, è stata determinante per salvare finora il tribunale comunale di Rovigno e tutelare i diritti della minoranza italiana.
In principio, il rischio dell'accorpamento del tribunale comunale di Rovigno con quello di Parenzo parrebbe scongiurato, anche se evidentemente solo il voto in aula potrà confermarlo definitivamente. Al momento si discute della possibilità (alternativa) di sopprimere un altro Tribunale (quello di Pinguente); larga parte delle forze politiche istriane si sta tuttavia mobilitando nel tentativo di evitare che l'Istria paghi un prezzo sull'altare della riforma del sistema giudiziario e le trattative si stanno protraendo. Anche perché il Governo rischia di trovarsi in difficoltà al momento della votazione: senza il sostegno dei rappresentanti delle minoranze e di tutte le forze politiche istriane non avrebbe infatti, quasi certamente, i voti necessari a far passare la riforma.
L'auspicio dei Rappresentanti della Minoranza italiana, che hanno valutato positivamente tale rinvio, è che nelle prossime settimane si rinunci definitivamente al prospettato accorpamento ed alla conseguente perdita di autonomia del Tribunale comunale di Rovigno.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Famiano Crucianelli.
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