Gentile Onorevole,
Desidero ringraziarla per il Suo personale contribuito all’istituzione del 10 febbraio, “Giorno del Ricordo”, per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra.
Dedichiamo questa giornata al commosso ricordo dei caduti e rendiamo omaggio alla splendida generazione dei nostri genitori e di chi sopravvisse alla tragedia. Sradicati dalla propria terra e dispersi in Italia e nel mondo, con fatica, spesso nell’angoscia della disperazione, seppero ricostruire un’esistenza nell’ostilità se non nell’indifferenza della nazione, ma il loro primo insegnamento fu sempre di amare l’Italia.
Sessant’anni sono trascorsi da quei tragici giorni perché la storia del nostro esilio trovasse finalmente spazio nella memoria nazionale ! Grazie.
Al Parlamento ora rivolgiamo l’invito a farsi promotore di atti conformi a giustizia per la tutela dei diritti degli esuli, affinché il “Giorno del Ricordo” non si esaurisca nella retorica della politica. Né la memoria basta a dar significato nuovo al presente.
Confidiamo nel Suo aiuto per l’approvazione delle leggi che riguardano gli esuli e i rimasti. Le prime prevedono i finanziamenti a favore delle attività delle nostre associazioni a tutela della cultura nazionale. Le altre, non meno importanti, riguardano i fondi destinati alle attività della minoranza italiana in Slovenia e Croazia.
Altrettanto impegno speriamo Lei vorrà profondere per il recupero della nostra storia nei libri di scuola, per ricomporre una memoria nazionale condivisa sui fatti che accaddero a Trieste, a Gorizia, in Istria, a Fiume ed in Dalmazia.
Ancora non risolti restano gli equi indennizzi agli esuli per le proprietà lasciate oltre confine, nel dopoguerra sono stati liquidati indennizzi irrisori rispetto agli effettivi valori patrimoniali. Ricordiamo quanto è ignorato dai più, i debiti dell’Italia, di tutti gli italiani, per le riparazioni belliche nei Balcani furono rimborsati alla Jugoslavia con le nostre proprietà abbandonate.
Resta infine da seguire con attenzione e fermezza il contenzioso ancora aperto con le vicine Repubbliche di Slovenia e Croazia che riguarda la restituzione dei nostri beni ancora nella disponibilità di quei Governi.
Vede, gentile Onorevole, dopo sessant’anni siamo appena all’inizio, vi è ancora molto da lavorare per la tutela dei diritti degli esuli d’oltre Adriatico. Istituire il “Giorno del Ricordo” con una tanto larga maggioranza di voti spero rappresenti solo un buon inizio per rendere finalmente giustizia ad un popolo troppo a lungo dimenticato.
Era un dovere, è stato un piacere. Una grande soddisfazione poter ricordare il sacrificio di tanti Italiani. La ringrazio.
Un abbraccio.
Marco Airaghi
Grazie per le sue parole. Le avrà mandate a tutti, ma a me hanno fatto piacere
Marco Zacchera
deputato di AN
Grazie per le Sue parole.
I migliori saluti.
Maurizio Paniz
Gentile Signora,
ricevo la Sua e-mail del 18 marzo.
Conti su quello che io possa fare affinchè
la istituzione del "Giorno del ricordo"
non rimanga fine a se stessa, ma si concreti
in atti legislativi e amministrativi conseguenti.
Le giungano i migliori saluti.
Nerio Nesi
Gent.ma Sig.ra
Maria Rita Cosliani
Gorizia
Cara Signora
Come da Lei ricordato, l'istituzione del giorno della memoria rappresenta, nei nostri intenti, solo l'inizio di un processo volto a valorizzare la memoria delle tragedie e dei sacrifici che hanno coinvolto le popolazioni giuliane, istriane e dalmate. Continueremo quindi su questa strada e sono pronto ad appoggiare nuove proposte che vengano presentate in questa direzione. In sede di approvazione della legge sulla "Giornata della Memoria" abbiamo anche approvato un ordine del giorno (da me proposto su sollecitazione del Ministro Giovanardi, esponente del mio partito e molto sensibile a queste tematiche) che impegna il Governo ".........ad individuare idonei strumenti affinchè, come è avvenuto per il Museo della civiltà istriano-fiumano-dalmata, con sede a Trieste e per l'Archivio museo storico di Fiume, con sede a Roma, il medesimo riconoscimento, nei medesimi termini, venga attribuito anche al Centro di Ricerche Storiche, con sede a Rovigno (Croazia)...........". E' un giusto riconoscimento all'opera di preservazione della memoria svolta dagli italiani che restarono nei territori passati sotto la sovranità della Repubblica Jugoslava.
EsprimendoLe le più vive congratulazioni per l'impegno e la passione che dimostra per il Suo popolo, resto a disposizione per sollecitazioni e suggerimenti.
Un caro saluto
Alessandro Forlani
Gentile Signora,
La ringrazio per la bella lettera che mi ha inviato e che ho
particolarmente apprezzato.
Le confermo il mio impegno per il felice esito delle iniziative
politiche e parlamentari da Lei ricordate.
Distinti saluti.
Publio Fiori
Gentile Signora Cosliani,
riscontro la Sua 18 u.s. e La ringrazio per le belle parole espresse nei miei confronti.
So che l'istituzione del Giorno del Ricordo é solo il primo passo di un percorso che deve ancora svilupparsi e consolidarsi nella nostra cultura, ma comunque rappresenta un punto di partenza decisivo per la coscienza storica del nostro Paese.
Per quanto riguarda i finanziamenti a favore delle attività delle associazioni che tutelano la cultura istriana, fiumana e dalmata, come Lei sa la legge prevede forme di sostegno economico per tali associazioni.
Sono consapevole che restano ancora aperti molti problemi, come quelli relativi agli indennizzi agli esuli per le proprietà lasciate oltre confine e spero che la celebrazione del Giorno del Ricordo possa facilitare anche la soluzione di queste vicende.
I miei più cordiali saluti.
Sen. Avv. Luciano Magnalbò
Gentile Signora,
mi rendo conto che molto resta ancora da fare. Per l'intanto, Le scrivo
per informarLa che domani la Commissione Affari Esteri della Camera esaminerà
la proroga degli interventi a favore del patrimonio storico e culturale degli
esuli giuliano-dalmati e delle minoranze italiane in Slovenia e Croazia.
Il disegno di legge in esame consiste essenzialmente nel rifinanziamento di
due leggi vigenti (l.16 marzo 2001, n.72; l. 21 marzo 2001, n.73) che hanno
entrambe esaurito i relativi effetti finanziari, in quanto prevedono lo
stanzaimento di fondi limitatamente al triennio 2001-2003.
Per parte nostra, abbiamo depositato gli emendamenti al provvedimento in
esame per riportare lo stanziamento per gli anni 2004, 2005 e 2006, ai
valori previsti dalla precedente legge e faremo del nostro meglio affinchè
il disegno di legge possa essere rapidamente approvato dai due rami del
Parlamento, con il più ampio consenso delle forze politiche.
Molto cordialmente,
On. Alessandro Maran
Mi scuso per il ritardo con cui rispondo ma purtroppo non ho sempre la
possibilità materiale di poter leggere quotidianamente la posta
elettronica.
La ringrazio di cuore per la mail e Le assicuro che farò di tutto per
proseguire la "battaglia" portata avanti con l'amico Menia.
Un cordiale saluto.
Enzo Raisi
Caro Percovich,
è con piacere che rispondo nuovamente ad una Sua e-mail.
Quello che Lei afferma nella lettera trova la mia approvazione. È giusta la Sua richiesta affinché “Il “Giorno della Memoria non si esaurisca nella retorica della politica” chiedendo al Parlamento di impegnarsi a promuovere “atti conformi a giustizia per la tutela dei diritti degli esuli”.
Sarà un mio impegno, e del gruppo al quale appartengo, adoperarci affinché venga approvata la legge per i finanziamenti relativi all’attività delle vostre associazioni a tutela della cultura nazionale e della minoranza italiana in Slovenia e Croazia. Un giusto riconoscimento sarà quando finalmente anche nei libri scolastici l’annosa vicenda dell’esodo degli istriani, fiumani e dalmati avrà il suo legittimo collocamento.
Per quanto riguarda il contenzioso con la Slovenia e la Croazia, il 29 marzo scorso il nostro parlamentare Alessandro Maran, ha rivolto un’interrogazione parlamentare al Ministro degli affari esteri, on. Franco Frattini, nella quale chiedeva come mai nel calendario della Camera non figurasse più l’esame del disegno di legge, già approvato in Senato, di ratifica ed esecuzione “dell’Accordo di stabilizzazione e associazione tra le Comunità europee e la Repubblica di Croazia”. Purtroppo a tutt’oggi il ministro non ha ancora risposto.
Sarà mia premura tenermi informato degli sviluppi. RingraziandoLa per avermi voluto riscrivere, La saluto molto cordialmente
Vannino Chiti