Gentile Onorevole,
le scrivo a nome della Mailing List Histria (http://www.mlhistria.it),
gruppo di discussione e di azione operante su Internet fin dall'aprile 2000
con lo scopo di preservare e tutelare l'identità culturale istriana,
fiumana, quarnerina e dalmata di carattere italiano nei propri territori
originari.
Con questa mia le vorrei segnalare i contenuti dell'articolo apparso in data
7 maggio 2009 fra le pagine del quotidiano triestino "Il Piccolo"
intitolato "Dossier della minoranza italiana: in Slovenia cresce l'intolleranza"
(allegato in calce).
L'articolo riporta le conclusioni della relazione che gli esponenti delle
istituzioni della minoranza italiana in Slovenia hanno recentemente
inoltrato al governo di Lubiana sull'attuazione delle disposizioni della
convenzione quadro sulla tutela delle minoranze nazionali. Da quanto si può
leggere a mezzo stampa emerge una preoccupante disapplicazione della norma
che dovrebbe tutelare i diritti della minoranza italiana in Slovenia. In
più, all'interno del documento sopraccitato, viene puntualmente fatto
osservare che stiano aumentando, al contrario, episodi di inspiegabile
intolleranza nei confronti degli italiani che risiedono nella parte slovena
dell'Istria.
Da parte delle istituzioni slovene per il momento non è stata prestata
adeguata attenzione alle problematiche poc'anzi descritte, denunciate in più
occasioni da parte delle istituzioni minoritarie italiane come l'Unione
italiana e la Comunità autogestita costiera della nazionalità italiana e
ultimamente ribadite dal documento in questione.
Pertanto le chiediamo di farsi portavoce di questo preoccupante campanello
d'allarme che giunge dai nostri connazionali d'oltre confine presso il
nostro parlamento nazionale, il nostro governo e presso tutte le sedi che
lei riterrà opportune.
Ringraziandola per il suo impegno e per l'attenzione le porgiamo
Distinti saluti
Axel Famiglini, ML Histria
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Allegato:
Il Piccolo 07/05/09 Dossier della minoranza italiana: in Slovenia cresce
l'intolleranza
Dossier della minoranza italiana: in Slovenia cresce l'intolleranza
Can e Ui: «Minoranza discriminata». Il documento al Consiglio d'Europa
CAPODISTRIA Tutela della minoranza italiana in Slovenia, le cose non
funzionano. È quanto emerge, con molta chiarezza, dalle osservazioni
raccolte dall'Unione italiana e dalla Comunità autogestita costiera della
nazionalità italiana sull'attuazione delle disposizioni della Convenzione
quadro sulla tutela delle minoranze nazionali. Il documento preparato dalle
due istituzioni minoritarie su invito del Ministero della cultura sloveno -
in funzione della relazione periodica che Lubiana deve presentare al
Consiglio d'Europa - descrive, punto per punto, le lacune nella tutela della
Comunità italiana ed evidenzia il divario - spesso molto ampio - tra le
norme che regolano lo status della minoranza e la loro effettiva
applicazione. «Non e' stato aperto - si legge tra l'altro nel "Parere" - un
dialogo serio con i rappresentanti delle minoranze in relazione al calo
numerico degli appartenenti registrato all'ultimo censimento per accertarne
le cause ed adottare misure adeguate».
L'opinione pubblica slovena non è inoltre sufficientemente sensibile al
problema della non discriminazione su base nazionale, per cui è in aumento,
specie nei blog della rete, il «linguaggio ostile» e sono in aumento
«fenomeni di intolleranza verso le istituzioni della Cni e le espressioni di
bilinguismo visivo, con episodi di imbrattamento sia di tabelle segnaletiche
stradali, sia di alcune scuole». Mancano, si legge ancora nel documento,
adeguati strumenti tesi a preservare, tutelare e promuovere l'identità
storica, culturale, etnica e linguistica del territorio di insediamento
della Comunità italiana, si assiste a «tentativi di restringere l'ambito e
l'obbligo dell'educazione bilingue», è in corso una «lenta ma progressiva
riduzione dell'ampiezza di trasmissione dei programmi italiani della
Radiorelevisione di Capodistria», e si «registra l'assoluta carenza
nell'applicazione delle disposizioni inerenti il bilinguismo». Il documento
ha ottenuto luce verde dal Consiglio della Can costiera ed è stato inviato
al governo sloveno. La minoranza è preoccupata anche per l'annunciato
accorpamento di alcuni uffici governativi, per cui rischia di restare senza
un importante interlocutore e punto di riferimento a Lubiana, ossia
l'Ufficio governativo per le minoranze, che dovrebbe essere inglobato in una
specie di Servizio del governo per i diritti umani, che si occuperebbe sì di
minoranze ma anche di pari opportunità, di rapporti con le comunità
religiose e di tutela della segretezza dei dati. Per discutere di tutte
queste questioni la Can ha chiesto un incontro con il premier Borut Pahor,
ma è passato un mese e non ha ancora ricevuto risposta. Il Consiglio della
Comunità autogestita costiera della nazionalità italiana ha infine deciso di
sollecitare nuovamente la Radiotelevisione di Slovenia e il Ministero della
cultura a rispettare la legge sui dipendenti pubblici che prevede il
pagamento di un supplemento per il bilinguismo per i dipendenti dei
programmi dei centri radiotelevisivi di Capodistria e Lendava che nel loro
lavoro quotidiano usano regolarmente, oltre allo sloveno, le lingue delle
minoranze autoctone riconosciute in Slovenia, vale a dire l'italiano e
l'ungherese. Questo supplemento non è stato ancora mai corrisposto a chi ne
ha diritto, anche se doveva essere nelle buste paga fin dall'agosto 2008
scorso.