Lettera per il Ministro "Degli Italiani all'Estero" On. Mirko TREMAGLIA

Gent.mo Signor
On. Mirko TREMAGLIA
Ministro "Degli Italiani all'Estero"
R O M A

Siamo della ML Histria, "palestra di idee e di ideali", una piccola identità nel vasto mondo di Internet. Grande invece nella realtà perchè consapevole, a 50 anni dall'esodo, del valore e del significato umano e politico della sua presenza nella società italiana di oggi.
Ci dicono che Lei sia uomo che conosce e rispetta gli ideali. Siamo presenti dovunque, nella Sua Lombardia, come nelle Puglie e nel Lazio, nel Veneto e nelle regioni del nord e centro Italia, ma ancora all'estero, in Sud e in Nord America ed in Australia, là dove ci ha disperso quella grande e meravigliosa, per noi drammatica "avventura" che è la vita. Siamo i padri, i figli ed i nipoti di quella generazione di italiani che ha lasciato l'Istria e la Dalmazia in giorni difficili con l'incertezza del domani.
Partirono con le mani giunte nell'atto della preghiera e poche misere cose nel sacco.
Lasciarono in silenzio le città con gli occhi lucidi, ripetendo, ormai quasi senza voce nel nostro dolce dialetto veneto, le parole che nel 1797, alla caduta della Repubblica di Venezia, furono del Conte Viscovich, Capitano di Perasto, "el nostro cor sia l'onoratissima to tomba e el più grande to elogio le nostre lagrime".

Non abbiamo convinzioni politiche comuni perchè siamo uomini liberi provenienti da esperienze di vita diverse, ma siamo tutti parte di una grande speranza : in qualche modo ritornare per non perdere il rapporto con "le radici".
Ritornare.
Per contribuire allo sviluppo sociale, culturale ed economico delle terre che abbiamo abbandonato più di 50 anni fa. Un sogno, una speranza difficile da sperare che uomini come Lei hanno la capacità di comprendere, una sogno che potrebbe divenire realtà. Abbiamo poca stima della "politica", ma un solo e grande ideale comune, l'amore per le nostre terre di origine. D'altra parte chi potrebbe, nel mondo degli esuli, aver fiducia nella politica ? Per troppo tempo abbiamo visto calpestati i nostri diritti.

Vede, Signor Ministro,

l'aver constatato che vi siano Uomini ancora capaci di commuoversi in uno dei giorni più importanti della loro vita, quello dell'investitura a Ministro, invece di gonfiarsi tronfi per il successo ottenuto, per noi è stata una rivelazione che ci ridà fiducia nell'uomo. Ridà fiducia negli "uomini della politica", quando siano capaci di commuoversi per un ideale. Quell'ideale che per Lei è la possibilità di affermare finalmente i Diritti degli Italiani all'Estero per il quale ha tanto combattuto.

Questo ci ha colpito e ci ha convinto a scriverLe.

Lei conosce la nostra Storia e la difficile situazione economica e politica in cui vivono la Croazia e la Slovenia ormai pronte ad entrare in Europa. Nessuna retorica oggi ormai, è in noi presente solo la coscente responsabilità, da oggi anche Sua, di favorire lo sviluppo economico e culturale delle terre che abbiamo lasciato. In particolare lo sviluppo e la vita delle Comunità Italiane che con grande difficoltà sopravvivono oltre confine con i pochi mezzi che il nostro Ministero degli Affari Esteri elargisce tramite l'Università Popolare di Trieste. Questo è il problema, questo vorremmo fosse il Suo impegno per i prossimi cinque anni di legislatura con riguardo al nostro "confine orientale", dar voce e mezzi alle Comunità Italiane dell'Istria e della Dalmazia. Noi tutti, come la Federazione delle Associazioni degli Esuli che ci rappresenta, siamo pronti ad essere tramite al Suo difficile lavoro.Chi meglio di noi conosce quelle terre ? Un cordiale saluto ed un affettuso augurio di buon lavoro.

ML HISTRIA (http://digilander.iol.it/histria/)

A questa lettera si aggiungono individualmente:

Antonio Fares
Maurizio Brizzi, Bologna
Marcello Brizzi, Bologna
Maria Cristina Brizzi Pesci, Bologna
Evimero Crisostomi, Terni
Piero Neuhold, Genova
Raffaele Merlini