Lettera ai Parlamentari sugli atti di vandalismo occorsi ai danni della comunità italiana residente in Croazia - 18/1/2007


Gentile Onorevole,

Le scrivo a nome della Mailing List Histria (http://www.mlhistria.it) per denunciare l'ennesimo atto di vandalismo compiuto ai danni della minoranza italiana residente in Istria, a Fiume, nel Quarnero ed in Dalmazia. Secondo quanto riportato dal quotidiano "Il Piccolo" in data 16 gennaio 2007 (in allegato), presso la località di Sissano, piccolo borgo del comune di Lisignano (Istria), alcuni vandali hanno sensibilmente danneggiato la locale sede della Comunità degli Italiani, recentemente ristrutturata grazie ai fondi messi a disposizione dal nostro governo nazionale. L'episodio, come è stato rilevato anche dalla stampa, possiede un' evidente connotazione nazionalistica tendente a minacciare la serenità e la libertà d'azione e di pensiero dei nostri connazionali residenti in Croazia. Non possiamo non rammentare, di fronte a questa evidente minaccia a sfondo etnico, che questo non è altro che l'ennesimo episodio di vandalismo che ha colpito ripetutamente i nostri connazionali d'oltre confine nonchè alcuni simboli della memoria di tutto il popolo italiano.

Ricordiamo innanzitutto la lapide posta con regolare permesso dalla "Famiglia Parentina" nel cimitero di Parenzo nell'ottobre del 2001 a ricordo degli italiani trucidati nelle foibe e poi fatta abbattere nel gennaio del 2002 dall'allora sindaco della città. Successivamente a Montona d'Istria il 22 marzo 2002 ignoti distruggono una croce ed una targa commemorativa che sorgevano sul bordo di una cava di bauxite posti a ricordo di alcuni giovani montonesi e di altre persone non identificate che furono tutte trucidate nel maggio 1945.
Nel luglio del 2004 in circostanze poco chiare un incendio manda letteralmente in fumo la sede della Comunità degli Italiani di Zara devastandone completamente i locali. Più recentemente questi episodi si sono fatti più frequenti. Nell'ottobre del 2005 viene nuovamente colpita la Comunità di Zara con la distruzione dell'insegna della sede associativa. Nel dicembre dello stesso anno alcuni ignoti balordi strappano il tricolore dalla sede della Comunità degli Italiani di Spalato. Vittima di alcuni atti di teppismo è la Scuola Media Superiore Italiana di Pola nel corso del mese di marzo 2006. Nell'aprile 2006 proseguono questi barbari atti vandalici con il danneggiamento di una segnaletica bilingue (italiano-croato) all'incrocio delle strade Umago-Buie- Cittanova-Capodistria mentre nell'agosto 2006 è il tricolore della Comunità Italiana di Parenzo a subire le conseguenze di un'insensata intolleranza nazionalistica che sembra ormai agire a briglia sciolta. Infine nel mese di novembre 2006 viene selvaggiamente danneggiata la sede della Comunità degli Italiani di Pola suscitando da più parti una crescente indignazione per l'opera piratesca di queste "squadracce" che sembra non avere più fine.

Visti pertanto i fatti accaduti che abbiamo brevemente riassunto Le chiediamo di sollecitare le nostre istituzioni affinchè si faccia piena luce su questi ripetuti atti di intolleranza etnica e si prendano opportuni provvedimenti affinchè la sicurezza dei sodalizi e delle persone fisiche appartenenti alla comunità italiana residente in Croazia venga tutelata ai massimi livelli facendo uso di tutti gli opportuni canali diplomatici e mezzi di pressione politica a nostra disposizione.

RingraziandoLa per l'attenzione Le porgo

Distinti saluti

Axel Famiglini

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Il Piccolo 16 gennaio 2007

Nuovo atto di intolleranza etnica. I responsabili individuati dalla polizia

Sissano, un gruppo di vandali devasta la sede degli italiani

LISIGNANO Mentre non è stata ancora fatta luce sull’oltraggio alla bandiera italiana dell’estate scorsa a Parenzo, si registra un altro gravissimo episodio di insofferenza contro gli Italiani dell’Istria: domenica notte i vandali ora hanno infierito contro il palazzo della Comunità degli Italiani di Sissano, piccolo borgo del comune di Lisignano. Un palazzo ristrutturato pochi anni fa grazie alle sovvenzioni del governo italiano per il tramite dell’Unione italiana e dell’Università Popolare di Trieste.

L’inquietante episodio risale a domenica notte quando una decina di ragazzi del luogo, probabilmente sotto l’effetto dell’alcool, hanno distrutto un lampione, divelto la grondaia e staccato da muro il parafulmine. I vandali si sono arrampicati fino al tetto distruggendo diverse tegole e mandato in frantumi anche una vetrata. La facciata del palazzo, inoltre. è stata imbrattata con una frase volgare di chiara connotazione nazionalista. In base a una prima stima i danni sarebbero di 8 mila euro.

La polizia accorsa sul posto ha subito individuato i vandali che arrogantemente hanno atteso gli agenti come in segno di sfida. Il gruppo, come ha raccontato la gente del luogo, non è nuovo a episodi del genere: più volte si è reso protagonista di bravate ai danni della gente comune, facendola sempre franca in quanto nessuno se l’è sentita di denunciarli. «Ora invece la denuncia ci sarà» ha dichiarato il presidente della Comunità Paolo Demarin. Parole di condanna sono state espresse anche da Srecko Severlica, sindaco di Lisignano, che ha chiesto alla Questura l’invio di un poliziotto di quartiere a Sissano. Dura la reazione dell’onorevole Furio Radin che abbiamo raggiunto a Roma: «Si tratta di un ennesimo atto vandalico nei confronti della Comunità nazionale che io condanno con tutte le forze. La polizia ha finalmente rintracciato i colpevoli e ora mi attendo che vengano puniti con severità. Si tratta anche di un atto di intolleranza etnica: la scritta sul muro è chiara. Appena torno in Istria farò visita ai connazionali sissanesi per esprimere loro la mia solidarietà».
p.r.

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Ci hanno risposto...


Essendo la mia famiglia giuliana di spilimbergo-gorizia e avendo mio nonno disertato l'esercito austriaco nella grande guerra per combattere a fianco degli italiani sono assolutamente favorevole alla causa giuliano-dalmata-istriana e ho anche denunciato la sentenza del TAR di Firenze sulla mancata assegnazione degli alloggi comunali agli esuli.

Conti pure su di me. Guglielmo Picchi


In allegato trasmetto copia della interrogazione parlamentare che ho predisposto insieme all'amico Roberto Menia e che presenterò domani in Parlamento.
Ringrazio per le comunicazioni, mi auguro che resteremo in contatto e porgo un cordiale saluto

Marco Zacchera


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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
ZACCHERA - MENIA
AL MINISTRO PER GLI AFFARI ESTERI

Per sapere, premesso che

Il quotidiano "Il Piccolo" ha pubblicato notizia il 16 gennaio u.s. che in località Sissano, piccolo borgo del comune di Lisignano d'Istria, attualmente in territorio Croato, alcuni vandali hanno causato gravi danni all'edificio - recentemente ristrutturato - che ospita la Casa degli Italiani di quella località.

Nel recente passato vi sono stati numerosi atti di vandalismo ai danni di enti ed immobili utilizzati dalle diverse comunità italiane dell'Istria e della Dalmazia.

In particolare si segnalano le reiterate distruzioni ai danni della Comunità di Zara, i danneggiamenti alla sede della comunità italiana di Spalato, gli atti di teppismo ai danni della Scuola Media Superiore Italiana di Pola nel mese di marzo 2006, il danneggiamento della segnaletica bilingue mentre gravi atti di razzismo si sono segnalati a Parenzo.

Nel mese di novembre 2006 è stata anche selvaggiamente danneggiata la sede della Comunità degli italiani di Pola .

Tutto ciò premesso gli interroganti desiderano conoscere i passi ufficiali che il Governo Italiano ha fatto od intende fare nei confronti di quello croato - anche davanti a questa ennesima provocazione di Sissano, dove pare che i colpevoli siano stati anche identificati, ma solo perché si sarebbero fermati sul posto ad attendere spavaldamente la Polizia che invece, in passato, non risulta essere tempestivamente intervenuta - e chiedono se colpevole passività davanti a questi atteggiamenti da parte di quel governo siano consoni alla richiesta croata di aderire alla Unione Europea. Se questa situazione che sta progressivamente peggiorando non meriti una pubblica presa di posizione del nostro governo a tutela della minoranza italiana che tuttora vive in Croazia e che riafferma le proprie radici storiche e linguistiche nonostante molti anni spesso di dura emarginazione.

Marco Zacchera - Roberto Menia


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La ringrazio per la Lettera. Preparerò un' interrogazione a riguardo.

Cordiali saluti.

Anna Cardano


Gent.mo Dott. Famiglini,

La presente per informarLa della volontà espressa dall'On. Romagnoli di voler predisporre un' interrogazione da rivolgere al Ministro degli Interni, al Ministro degli Esteri ed al Vice MInistro degli Esteri con delega agli Italiani nel Mondo, affinchè si possano ricevere maggiori sicurezze nei confronti dei nostri connazionali e quali strumenti il Governo possa utilizzare al fine di far decrescere gli episodi di razzismo e violenze contro gli italiani e le strutture istituzionali, sociali e consociative e religiose che li ospitano.

Prima di inviare l'interrogazione in oggetto alla Camera dei Deputati, Le invieremo il testo per una verifica complessiva e conoscitiva.

Certo di fare cosa gradita, colgo l'occasione per porgerLe i miei più cordiali saluti.

Riccardo Monaco

Ass. On. Massimo Romagnoli


Caro sig. Famiglini,

Ho appena fatto la seguente interrogazione al Ministro degli Affari Esteri.

Cordiali Saluti,
Arnold Cassola


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Interrogazione a risposta scritta

Al Ministero degli Affari Esteri

per sapere, premesso che:

- secondo quanto riportato dal quotidiano "Il Piccolo" in data 16 gennaio 2007, presso la località di Sissano, piccolo borgo del comune di Lisignano (Istria, Croazia), alcuni vandali hanno sensibilmente danneggiato la sede della Comunità degli Italiani, un palazzo ristrutturato pochi anni fa grazie alle sovvenzioni del governo italiano per il tramite dell'Unione italiana e dell'Università Popolare di Trieste.. L'episodio, come rileva la stampa, possiede connotazione nazionalistica tendente a minacciare la serenità e la libertà d'azione e di pensiero dei nostri connazionali residenti in Croazia;
- nel mese di novembre 2006 è stata danneggiata la sede della Comunità degli Italiani di Pola sempre con atto vandalico:

se, in vista dell'auspicata entrata della Croazia in un futuro non lontano nell'Unione Europea, che ha come caposaldo il principio di "unità nella diversità", non ritenga di dover fare luce, in collaborazione con le autorità croate, su questi atti di intolleranza verso la comunità italiana in Croazia, e di voler adottare eventuali provvedimenti per la sicurezza della stessa.


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In seguito della sua mail ho provveduto a far presentare una interrogazione a risposta scritta al Ministro degli Affari Esteri D'Alema. Potrà seguirne il percorso collegandosi con il sito della Camera dei Deputati www.camera.it . Cordialmente
On. Giuseppe Marinello


Allego per vostra conoscenza l'interrogazione predisposta su vostra segnalazione, già agli atti della Camera.

Vi ringrazio per le informazioni e la collaborazione.

Cordiali saluti.

Anna Cardano


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Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02261
presentata da
ANNA MARIA CARDANO
martedì 23 gennaio 2007 nella seduta n.096

CARDANO. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:

nella notte di domenica 14 gennaio 2007 una decina di ragazzi hanno devastato e imbrattato con frasi offensive e di chiara connotazione nazionalista la sede della Comunità degli Italiani di Sissano, piccolo borgo del comune di Lisignano (Il Piccolo - 16 gennaio 2007); i danni prodotti al suddetto palazzo, che era stato ristrutturato pochi anni fa grazie alle sovvenzioni del Governo italiano, ammontano intorno ai 10 mila euro;

purtroppo questa non è la prima volta che gli italiani residenti in Croazia sono vittime di atti di intolleranza etnica:

nell'ottobre 2001, con il permesso della "Famiglia Parentina", fu posta una lapide a ricordo degli italiani trucidati nelle foibe. Nel gennaio 2002 venne fatta abbattere dall'allora sindaco della città;

il 22 marzo 2002, a Montona d'Istria, ignoti distruggono una croce ed una targa commemorativa che sorgevano sul bordo di una cava di bauxite, poste a ricordo di persone che erano state trucidate nel maggio del 1945;

nel luglio del 2004, in circostanze poco chiare, un incendio distrugge la sede della Comunità degli Italiani di Zara;

nell'ottobre 2005 viene nuovamente colpita la Comunità di Zara con la distruzione dell'insegna della sede associativa;

nel dicembre del 2005 viene strappata la bandiera italiana dalla sede della Comunità degli Italiani di Spalato;

nel corso del marzo 2006 è vittima di ripetuti atti di vandalismo la Scuola Media Superiore Italiana di Pola;

nell'aprile 2006 altri atti vandalici danneggiano una segnaletica bilingue (italiano-croato) all'incrocio delle strade Umago-Buie-Cittanova;

nell'agosto 2006 altri atti vandalici danneggiano la bandiera della Comunità Italiana di Parenzo;

infine nel novembre 2006 viene selvaggiamente danneggiata la sede della Comunità degli Italiani di Pola;

la Croazia è tra paesi che entreranno a far parte dell'Unione europea. Diventa perciò ancora più importante, per un'Europa tollerante e necessariamente multiculturale, il rispetto delle diverse tradizioni storico-culturali rappresentate dalle varie minoranze;

la presenza italiana nelle terre sopraccitate ha radici secolari e va tutelata all'insegna di una convivenza civile e di fraternità reciproca -:

se sia a conoscenza dei gravi fatti sopradescritti;

quali iniziative intenda adottare affinché venga tutelata la sicurezza della comunità italiana residente in Croazia e affinché venga fatta chiarezza sull'intera vicenda.(4-02261)

RISPOSTA ATTO

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata venerdì 30 marzo 2007 nell'allegato B della seduta n. 138
All'Interrogazione 4-02261 presentata da CARDANO

Risposta. - L'atto vandalico nei confronti del palazzo della «Comunità degli Italiani» (ristrutturato pochi anni fa grazie alle sovvenzioni del Governo italiano per il tramite dell'Unione italiana e dell'Università popolare di Trieste) di Sissano, piccolo borgo del comune di Lusignano, si è verificato nella notte del 14 gennaio 2007. Secondo le prime ricostruzioni, i responsabili si sarebbero arrampicati fino al tetto distruggendo diverse tegole e mandando in frantumi anche una vetrata. La facciata del palazzo è stata inoltre imbrattata con una frase volgare di chiara connotazione nazionalista. In base ad una prima stima i danni ammonterebbero a circa 8 mila euro. I responsabili non sono stati ancora individuati (diversamente da quanto affermato dal Piccolo nell'edizione del 16 gennaio 2007). Il Presidente della Comunità degli Italiani di Sissano, Paolo Demarin, ha denunciato il fatto alle autorità di polizia. Sia il Presidente della Giunta esecutiva dell'Unione italiana, Maurizio Tremul, che l'onorevole Furio Radin - il quale siede nel Parlamento croato in rappresentanza della minoranza italiana e mantiene rapporti costanti con le nostre rappresentanze diplomatico-consolari in loco, hanno fatto appello alle autorità croate affinché i responsabili vengano prontamente individuati ed assicurati alla giustizia. Come noto, nell'Istria croata si concentra la più larga parte della nostra minoranza autoctona in Slovenia e Croazia (oltre 25.000 persone su 30.000 complessive). La tutela della nostra minoranza è oggetto di costante attenzione da parte di questo Ministero, per il tramite delle sue rappresentanze diplomatico-consolari. Va peraltro segnalato come nella regione istriana viga il bilinguismo amministrativo italiano-croato. Numerose municipalità istriane hanno adottato nei propri statuti comunali il bilinguismo integrale (18 complessivamente, tra cui Pola, Rovigno, Buie, Umago, Cittanova, Dignano, Parenzo). Inoltre, va ricordato come l'attuale governo croato, guidato dal primo ministro Ivo Sanader, leader dell'HDZ (Comunità democratica croata), benefici dell'appoggio esterno dell'onorevole Radin, parlamentare eletto in rappresentanza della minoranza. Ciò a seguito della firma di un accordo di programma contenente precise garanzie da parte croata in materia di tutela della nostra minoranza. Va d'altra parte tenuto presente che episodi, come quello menzionato, lesivi dei diritti fondamentali della persona e delle minoranze, siano da porre in riferimento, direttamente o indirettamente, anche al processo di adesione della Croazia all'Unione europea. Il Consiglio europeo di Copenhagen (1993) ha esplicitamente affermato che il pieno rispetto di tali diritti, ed in tale ambito la tutela delle minoranze, è un criterio fondamentale per stabilire l'idoneità di Paesi potenziali candidati a far parte dell'Unione. Le segnalo quindi che l'argomento sarà oggetto di specifico approfondimento nel quadro del negoziato di adesione della Croazia (capitolo 23) e che in tale contesto non si mancherà di svolgere una puntuale azione di sensibilizzazione, affinché da parte croata venga assicurato un rigoroso rispetto dell'acquis comunitario. Per quanto concerne il sostegno a favore della minoranza, esso si articola attraverso una serie di disposizioni normative - legge 193 del 2004, leggi 72 e 73 del 2001 -, per un ammontare annuale, nel triennio 2004-2006, di 4.560.000,00 euro. A tale strumento va aggiunto l'impegno finanziario, attualmente di 2.674.000,00 euro, a favore dell'Università popolare di Trieste che opera nell'interesse della comunità italiana nell'intera ex Jugoslavia (di cui alla legge 960 del 1982). La Regione Friuli-Venezia Giulia, dal canto suo, contribuisce con un'erogazione di 1.032.913,00 euro a favore della nostra minoranza in applicazione alla legge regionale 79 del 1978. Nel quadro di una particolare attenzione della Farnesina verso l'Istria e in un'ottica di graduale rafforzamento della presenza nei territori di tradizionale insediamento italiano, sono stati aperti due Vice Consolati onorari nel 2004, a Pola, principale città istriana e a Buie, centro dell'ex Zona B. In Istria si indirizza una ampia quota delle risorse finanziarie che l'Italia dedica alla tutela della propria minoranza autoctona (circa 8 milioni di euro annui).

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Famiano Crucianelli.


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Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02383
presentata da
MASSIMO ROMAGNOLI
mercoledì 31 gennaio 2007 nella seduta n.101

ROMAGNOLI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:

secondo quanto riportato dal quotidiano Il Piccolo in data 16 gennaio 2007, presso la località di Sissano, piccolo borgo del comune di Lisignano (Istria), alcuni vandali hanno sensibilmente danneggiato la locale sede della Comunità degli Italiani, recentemente ristrutturata grazie ai fondi messi a disposizione dal nostro Governo nazionale;

l'episodio, come è stato rilevato anche dalla stampa, possiede un'evidente connotazione nazionalistica tendente a minacciare la serenità e la libertà d'azione e di pensiero dei nostri connazionali residenti in Croazia;

questo non è altro che l'ennesimo episodio di vandalismo che ha colpito ripetutamente i nostri connazionali d'oltre confine nonché alcuni simboli della memoria di tutto il popolo italiano;

la lapide posta con regolare permesso dalla «Famiglia Parentina» nel cimitero di Parenzo nell'ottobre del 2001 a ricordo degli italiani trucidati nelle foibe e poi fatta abbattere nel gennaio del 2002 dall'allora sindaco della città;

il 22 marzo 2002 a Montona d'Istria ignoti distruggono una croce ed una targa commemorativa che sorgevano sul bordo di una cava di bauxite posti a ricordo di alcuni giovani montonesi e di altre persone non identificate che furono tutte trucidate nel maggio 1945;

nel luglio del 2004 in circostanze poco chiare un incendio manda letteralmente in fumo la sede della Comunità degli Italiani di Zara devastandone completamente i locali;

nell'ottobre del 2005 viene nuovamente colpita la Comunità di Zara con la distruzione dell'insegna della sede associativa;

nel dicembre dello stesso anno alcuni ignoti balordi strappano il tricolore dalla sede della Comunità degli Italiani di Spalato;

nel mese di marzo 2006 la Scuola Media Superiore Italiana di Pola nel corso subisce gravi atti di teppismo che ne provocano l'inagibilità;

nell'aprile 2006 proseguono questi barbari atti vandalici con il danneggiamento di una segnaletica bilingue (italiano-croato) all'incrocio delle strade Umago-Buie-Cittanova-Capodistria, mentre nell'agosto 2006 è il tricolore della Comunità Italiana di Parenzo a subire le conseguenze di un'insensata intolleranza nazionalistica che sembra ormai agire a briglia sciolta;

nel mese di novembre 2006 viene selvaggiamente danneggiata la sede della Comunità degli Italiani di Pola suscitando da più parti una crescente indignazione per l'opera piratesca di queste «squadracce» che sembra non avere più fine -:

quali urgenti misure intende adottare per arrestare questi ripetuti atti di intolleranza etnica affinché la sicurezza dei sodalizi e delle persone fisiche appartenenti alla comunità italiana residente in Croazia venga tutelata ai massimi livelli facendo uso di tutti gli opportuni canali diplomatici e mezzi di pressione politica a nostra disposizione. (4-02383)

RISPOSTA ATTO

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata venerdì 30 marzo 2007 nell'allegato B della seduta n. 138
All'Interrogazione 4-02383 presentata da ROMAGNOLI

Risposta. - L'atto vandalico nei confronti del palazzo della «Comunità degli Italiani» (ristrutturato pochi anni fa grazie alle sovvenzioni del Governo italiano per il tramite dell'Unione italiana e dell'Università popolare di Trieste) di Sissano, piccolo borgo del comune di Lusignano, si è verificato nella notte del 14 gennaio 2007. Secondo le prime ricostruzioni, i responsabili si sarebbero arrampicati fino al tetto distruggendo diverse tegole e mandando in frantumi anche una vetrata. La facciata del palazzo è stata inoltre imbrattata con una frase volgare di chiara connotazione nazionalista. In base ad una prima stima i danni ammonterebbero a circa 8 mila euro. I responsabili non sono stati ancora individuati (diversamente da quanto affermato dal Piccolo nell'edizione del 16 gennaio 2007). Il presidente della Comunità degli Italiani di Sissano, Paolo Demarin, ha denunciato il fatto alle autorità di polizia. Sia il presidente della Giunta esecutiva dell'Unione italiana, Maurizio Tremul, che l'onorevole Furio Radin - il quale siede nel Parlamento croato in rappresentanza della minoranza italiana e mantiene rapporti costanti con le nostre rappresentanze diplomatico-consolari in loco, hanno fatto appello alle autorità croate affinché i responsabili vengano prontamente individuati ed assicurati alla giustizia. Come noto, nell'Istria croata si concentra la più larga parte della nostra minoranza autoctona in Slovenia e Croazia (oltre 25.000 persone su 30.000 complessive). La tutela della nostra minoranza è oggetto di costante attenzione da parte di questo Ministero, per il tramite delle sue rappresentanze diplomatico-consolari. Va peraltro segnalato come nella regione istriana viga il bilinguismo amministrativo italiano-croato. Numerose municipalità istriane hanno adottato nei propri statuti comunali il bilinguismo integrale (18 complessivamente, tra cui Pola, Rovigno, Buie, Umago, Cittanova, Dignano, Parenzo). Inoltre, va ricordato come l'attuale governo croato, guidato dal primo ministro Ivo Sanader, leader dell'HDZ (Comunità democratica croata), benefici dell'appoggio esterno dell'onorevole Radin, parlamentare eletto in rappresentanza della Minoranza. Ciò a seguito della firma di un accordo di programma contenente precise garanzie da parte croata in materia di tutela della nostra Minoranza. Il sostegno a favore della Minoranza si articola attraverso una serie di disposizioni normative - legge n. 193 del 2004, leggi n. 72 e n. 73 del 2001 -, per un ammontare annuale, nel triennio 2004-2006, di 4.560.000,00 euro. A tale strumento va aggiunto l'impegno finanziario, attualmente di 2.674.000,00 euro, a favore dell'Università popolare di Trieste che opera nell'interesse della comunità italiana nell'intera ex Jugoslavia (di cui alla legge n. 960 del 1982). La Regione Friuli-Venezia Giulia, dal canto suo, contribuisce con un'erogazione di 1.032.913,00 euro a favore della nostra minoranza in applicazione alla legge regionale n. 79 del 1978. Nel quadro di una particolare attenzione della Farnesina verso l'Istria e in un'ottica di graduale rafforzamento della presenza nei territori di tradizionale insediamento italiano, sono stati aperti due Vice Consolati onorari nel 2004, a Pola, principale città istriana e a Buie, centro dell'ex Zona B. In Istria si indirizza una ampia quota delle risorse finanziarie che l'Italia dedica alla tutela della propria minoranza autoctona (circa 8 milioni di euro annui). Rilevo peraltro che l'atto parlamentare in parola fa riferimento al fatto che una serie di episodi, lesivi dei diritti fondamentali della persona e delle minoranze, siano da porre in riferimento, direttamente o indirettamente, al processo di adesione della Croazia all'Unione europea. Il Consiglio europeo di Copenhagen (1993) ha esplicitamente affermato che il pieno rispetto di tali diritti, ed in tale ambito la tutela delle minoranze, è un criterio fondamentale per stabilire l'idoneità di Paesi potenziali candidati a far parte dell'Unione. Segnalo, infine, che l'argomento sarà oggetto di specifico approfondimento nel quadro del negoziato di adesione della Croazia (capitolo 23) e che in tale contesto non si mancherà di svolgere una puntuale azione di sensibilizzazione, affinché da parte croata venga assicurato un rigoroso rispetto dell'acquis comunitario.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Famiano Crucianelli.


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Mae-Sede-SPSS-SCRU-7-P
Prot. 106005 del 16 marzo 2007

Ministero degli Affari Esteri
Sottosegretario di Stato
On. Famiano Crucianelli

Onorevole Deputato,

rispondo alla Sua interrogazione a risposta scritta n. 4-02314 su episodi di vandalismo ai danni dell'edificio che ospita la "Casa degli italiani" a Sissano in Croazia.

CASSOLA. -Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:

secondo quanto riportato dal quotidiano Il Piccolo in data 16 gennaio 2007, presso la località Sissano, piccolo borgo del comune di Lisignano (Istria, Croazia), alcuni vandali hanno sensibilmente danneggiato la sede della Comunità degli Italiani, un palazzo ristrutturato pochi anni fa grazie alle sovvenzioni del Governo italiano per il tramite dell'Unione italiana e dell'Università Popolare di Trieste. L'episodio, come rileva la stampa, possiede connotazione nazionalistica tendente a minacciare la serenità e la libertà di azione e di pensiero dei nostri connazionali residenti in Croazia; nel mese di novembre 2006 è stata danneggiata la sede della Comunità degli Italiani di Pola sempre con atto vandalico-:
se, in vista dell'auspicata entrata della Croazia in un futuro non lontano nell'Unione europea, che ha come caposaldo il principio di "unità nella diversità", non ritenga di dover fare luce, in collaborazione con le autorità croate, su questi atti di intolleranza verso la comunità italiana in Croazia, e di voler adottare eventuali provvedimenti per la sicurezza della stessa.
(4-02314)

RISPOSTA ATTO

L'atto vandalico nei confronti del Palazzo della "Comunità degli Italiani" (ristrutturato pochi anni fa grazie alle sovvenzioni del Governo Italiano per il tramite dell'Unione Italiana e dell'Università Popolare di Trieste) di Sissano, piccolo borgo del Comune di Lusignano, si è verificato nella notte del 14 gennaio scorso. Secondo le prime ricostruzioni, i responsabili si sarebbero arrampicati fino al tetto distruggendo diverse tegole e mandando in frantumi anche una vetrata. La facciata del Palazzo è stata inoltre imbrattata con una frase volgare di chiara connotazione nazionalista. In base ad una prima stima dei danni ammonterebbero a circa 8 mila euro. I responsabili non sono stati ancora individuati (diversamente da quanto affermato dal "Piccolo" nell'edizione del 16 gennaio u.s.)

Il Presidente della Comunità degli Italiani di Sissano, Paolo Demarin, ha denunciato il fatto alle Autorità di Polizia. Sia il Presidente della Giunta Esecutiva dell'Unione Italiana, Maurizio Tremul, che l'On. Furio Radin - il quale siede nel Parlamento croato in rappresentanza della Minoranza italiana e mantiene rapporti costanti con le nostre rappresentanze diplomatico-consolari in loco, hanno fatto appello alle Autorità croate affinché i responsabili vengano prontamente individuati ed assicurati alla giustizia. Come noto, nell'Istria croata si concentra la più larga parte della nostra Minoranza autoctona in Slovenia e Croazia (oltre 25000 persone su 30000 complessive). La tutela della nostra Minoranza è oggetto di costante attenzione da parte di questo Ministero, per il tramite delle sue rappresentanze diplomatico-consolari.
Va peraltro segnalato come nella Regione Istriana viga il bilinguismo amministrativo italiano-croato. Numerose municipalità istriane hanno adottato nei propri statuti comunali il bilinguismo integrale (18 complessivamente, tra cui Pola, Rovigno, Buie, Umago, Cittanova, Degnano, Parenzo). Inoltre, va ricordato come l'attuale Governo croato, guidato dal Primo Ministro Ivo Sanader, leader dell'HDZ (Comunità Democratica Croata), benefici dell'appoggio esterno dell'On.Radin, parlamentare eletto in rappresentanza della Minoranza. Ciò a seguito della firma di un accordo di programma contenente precise garanzie da parte croata in materia di tutela della nostra Minoranza.

In relazione al quesito da Lei formulato, rilevo che l'atto parlamentare in parola fa riferimento al fatto che una serie di episodi, lesivi dei diritti fondamentali della persona e delle minoranze, siano da porre in riferimento, direttamente o indirettamente, al processo di adesione della Croazia all'Unione Europea. Il Consiglio d'Europa di Copenhagen (1993) ha esplicitamente affermato che il pieno rispetto di tali diritti, ed in tale ambito la tutela delle minoranze, è un criterio fondamentale per stabilire l'idoneità di Paesi potenziali candidati a far parte dell'Unione. Le segnalo, quindi, che l'argomento sarà oggetto di specifico approfondimento nel quadro del negoziato di adesione della Croazia (capitolo 23) e che in tale contesto non si mancherà di svolgere una puntuale azione di sensibilizzazione, affinché da parte croata venga assicurato un rigoroso rispetto dell'acquis comunitario.

Segnalo, altresì, che il sostegno a favore della Minoranza si articola attraverso una serie di disposizioni normative - Legge 193/2004, Leggi 72 e 73 - , per un ammontare annuale, nel triennio 2004-2006, di 4.560.000,00 Euro. A tale strumento va aggiunto l'impegno finanziario, attualmente di 2.674.000,00 Euro, a favore dell'Università Popolare di Trieste che opera nell'interesse della Comunità italiana nell'intera ex Jugoslavia (di cui alla legge 960/82).
La Regione Friuli - Venezia Giulia, dal canto suo, contribuisce con un'erogazione di 1.032.913,00 Euro a favore della nostra Minoranza in applicazione alla legge Regionale 79/1978.
Nel quadro di una particolare attenzione della Farnesina verso l'Istria e in un'ottica di graduale rafforzamento della presenza nei territori di tradizionale insediamento italiano, sono stati aperti due Vice Consolati Onorari nel 2004, a Pola, principale città istriana e a Buie, centro dell'ex Zona B. In Istria si indirizza una ampia quota delle risorse finanziarie che l'Italia dedica alla tutela della propria Minoranza autoctona (circa 8 milioni di euro annui).

On. Famiano Crucianelli


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