di Marino Micich
Nella "Voce di Fiume" il Dr.Marino Micich cosí ricorda
il suo incontro con il Prof Vásárhelyi in occasione del
Convegno internazionale "Fiume nel secolo dei grandi
mutamenti", realizzato a Fiume nell' aprile 1999 :
...mi rivolsi a lui in italiano..... e lui mi rispose :
"ma perché la me parla in italian, la me parli pur in fiuman "
Gli risposi: " ma la parla el dialeto ? "
"Certamente, xe stŕ la mia lingua quando iero picio...
E da dove la xé lei ? "
Cosí continuammo a parlare affabilmente.
Da quel dialogo fuoriusciva il mistero di
un'identitŕ condivisa e profonda che ci legava ambedue
alla terra di origine bagnata dal bel mare Adriatico.
Quel giorno Vásárhelyi mi trasmise l'importanza del senso
di appartenenza a un luogo e il rispetto della memoria,
l' orgoglio delle proprie radici.
Si espresse cosě nel suo intervento a Fiume :
" I miei genitori erano ungheresi, la nutrice una donna croata,
i maestri italiani, la governante tedesca, gli amici, compagni
di scuola e di giochi, la "mularia", fiumani, quindi o italiani,
croati, sloveni, istriani e dalmati.
Le prime sillabe udite furono ungheresi, il primo canto slavo,
le prime frasi italiane, ma fra di noi parlavamo tutti il nostro
gentile idioma fiumano, "se ciacolava".
Sapevo l' ungherese, ma imparai a scrivere e a leggere in
italiano. La cittŕ nativa fu una culla multiculturale, esercitando
un influsso importante per tutta la vita. "
.......
Nel 1999, in quel convegno tenuto a Fiume, Miklós Vásárhelyi
ci ha lasciato, con la sua testimonianza, uno degli esempě piů
belli e spontanei che non potremo e non potró mai dimenticare.
Marino Micich