I miei compagni al natutico

di

Neumann Antonio




Cari tutti, mi vien da ricordare i miei compagni dell'Istituto Tecnico Nautico "Cristoforo Colombo" di Fiume.E li rivedo tutti così come erano disposti lungo i grezzi banconi neri, seduti sugli scomodi sgabelli. Nella prima fila, posti sotto l' arcigna. cattedra squadrata degli insegnanti vi erano Stamin, Randich e Micheli. Con Stamin s'era molto amici per il fatto di percorrere le stesse vie nell'avvicinarsi ed allontanarsi da scuola. Fummo insieme, io da Direttore di Macchina e lui da primo ufficiale di coperta, nel viaggio inaugurale nella nave Scuola "Giorgio Cini II" della Fondazione Cini di Venezia. Qualche anno più tardi si soffermò non la moglie per alcune ore da me a Fano. Era ormai Comandante della Sidarma. Di Randich, un ragazzo tozzo e nerboruto, di origini contadine ma che seppi perseguì tutta la carriera nei vari gradi della marina mercantile. Micheli, corso per ufficiali macchinisti, vivacissimo, capelli brizzolati, carattere aperto e sincero, forse troppo. Diplomatosi come allievo Capo Macchinista, si fece coinvolgere da elementi partigiani per assere inviato al sud e quindi a Bari dove sarebbe stato imbarcato sulle navi americane. Fu tradito dalla sua stessa irruenza allorché resosi conto di essere stato ingannato, reagì vigorosamente e, alla prima occasione fu ucciso dai suo stessi compagni.

In seconda fila Santelli, corso ufficiali di coperta,con la "rakoviza", a distinguerlo", era tanto il suo fervore verso la carriera del mare che sin dal primo anno ebbe a fregiarsi del berretto con la stretta visiera. Ci incontrammo qualche anno dopo, lui terzo ufficiale su di una vecchia caretta, la "Humanitas" degli armatori genovesi Rovani, io allievo macchinista sullo "Stromboli della Società Italia. Fummo in seguito insieme a Stamin, lui sempre terzo ufficiale , io direttore da macchina. Un gran bravo ragazzo incappato un infausto matrimonio. A scuola, accanto a lui Jurich, pure lui con "rakoviza", un elemento taciturno, poco espansivo.
Si imbarcò subito dopo aver ottenuto il diploma ma la sua nave affondò, colpita da un siluro sulle rotte lungo le coste dalmate. In terza fila un ragazzone di Laurana. Faccione tondo butterato, capelli rossastri, non seppi mai se iniziò a navigare prima di perire a Roma per colpa di uno scaldabagno difettoso. Poi io e, alla mia destra, Anicich di Abbazia. Ci incontrammo con costui una prima volta in un porto indiano e poi lo rividi da qualche parte in Italia, navigava su navi di convenienza.

Quarta fila. Un ragazzo di Abbazia. Non ne ricordo il nome. Divenne rapidamente ispettore d'una nuova società di navigazione, a fine guerra con la quale fui imbarcato per un breve periodo. Ancora Degli Angioli di Laurana, figlio di un vigile urbano, non se se ebbe mai navigare. arruolatosi nella X MAS entro nei reparti speciali che oprtavano tra gli stesso partigiani. Scoperto fu fucilato.

In ultima fila, Tulli Lucchi, mio compagnone di rapide baruffue fino a talvolte risse ed altrettanto rapide conciliazioni. Poi Pilota di navi a Gorizia. Accanto a Lucchi, Nildo Eva divenuto comandante. Infine un elemento di Volosca, Mandel, divenuto Direttore delle Dogane a Tieste. Destini diversi, tragici alcuni, più benevoli altri. Tonci Neumann