Parlando di "Rijeka"

di

Neumann Antonio




Accadde negli anni 70. Noi si navigava sul Oceano Indiano provenienti dall'Estremo Oriente. Era il pomeriggio di una giornata assolata dalla mite temperatura. Mi ritrovavo nello studio del mio appartamentino di Direttore di Macchina intento a controllare i diaframmi rilevati al mattino sul motore principali quando trillò il telefono sulla scrivania. Era il comandante che mi pregava di salire sul ponte, erano giunte telegraficamente le istruzioni per il prossimo nolo, nessuno sul ponte, tra i suoi ufficiali, sapeva dove si trovava la prossima destinazione di caricazione e quella successiva della discarica. In saletta nautica, intorno al grande tavolo dei carteggi, carte nautiche, portolani, persino un atlante scolastico del terzo ufficiale. E tutti intenti a scorrerle, passandosi di mano in mano e carte e lenti di ingradimento. Il comandante, chiamandomi verso di se, mi mostrò il testo del telegramma:"caricare minerale di ferro alla rinfusa a Karg Island per Rijeka". "Rijeka, caro comandante, per me è dolorosamente facile, si tratta di Fiume. Kharg Island non l'ho mai sentita." Come posizione nautica della nave, al momento, essa si trovava all'altezza dell'estrema punta meridionale dell'India, dove diavolo poteva trovarsi questa Karg Island. Minerale di ferro, dove diavolo? Ricomparve l'inneffabile terzo ufficiale agitando nella mano il rosso libriccino dell'atlantino De Agostini, è in India, è in India. Mano alle lenti di ingrandimento e scorrere con quelle, lentamente lungo tutta la costa indiana, quella orientale e quellla centrale. Inutile dire che è sempre il terzo ufficiale, tutto orgoglioso per i suoi mezzi geografici, a ritrovare accanto a Cochin, sud-ovest della punta estrema dell'India, scritta con i caratteri più inverosimilmente piccoli: Kharg Island. E un po mesti per la brutta figura davanti al pivellino, apprendiamo, sempre dall'Atlantino De Agostini che davanti a Kharg, il fondale è formato da un vasto strato di minerale di ferro che, durante i monsoni, viene spinto sulla spiaggia e, da quì, con grue dotate di larghi magneti viene caricato su barconi a vela che, a vento buono, si portano sulle navi ancorate al largo. Incidentalmente, posti molto, molto belli, lunghi canali puliti tra il verde e teneri alberelli.Tanti monaci cattolici dallle tonache bianche. Chiese e capelle candide, un paesaggio tutt'altro che indiano.