Ricordi di Furio Percovich

La Storia insegna e bisogna ricordarla spesso, per non ripetere errori.- Desidero rinfrescare la memoria a tanti nostri giovani amici della MLH che, appunto perché giovani, non conoscono a fondo tante vicende che non si leggono nei libri di storia. Questa é una modesta miscela di ricordi personali e storici.
Marzo/Aprile 1941 : vigilia dell'attacco alla Jugoslavia che non faceva caso alle minacce/lusinghe dell'Asse Berlino/Roma. A Fiume sfollamento della popolazione civile, (che poi si riveló prova generale dell'Esodo). Cittá di frontiera, l'inferriata e le reti confinarie passavano ai bordi del centro cittá, riva destra dell'Eneo e della Fiumara a est, per le colline e lungo la ferrovia FM/TS a nord.- Moltissimi fiumani furono accolti in Centri Raccolta governativi sparsi nella Penisola e nelle Isole, ma tanti sfollarono lí vicino, nella Riviera Quarnerina, Trieste e nell'Istria.- Prima di partire,il Vescovo Ugo Camozzo impegnó la popolazione con un voto: erigere un Tempio al Redentore se la guerra non recava danni a Fiume.- Io, con mia madre e tre fratelli, siamo andati a Lindaro, piccolissimo villaggio presso Pisino (dove andavamo anche in vacanza), a casa della sorella di mio nonno paterno.- Non avevo ancora 8 anni, e continuai andare a scuola in quella del paese: una maestra e pochi scolari, tanto che dava lezioni assieme a due o tre classi contemporaneamente. Naturalmente in italiano, ma poi, fuori scuola, i miei compagni istriani conversavano in croato, ed io ??? ??? Naturalmente ogni giorno sentivamo i soliti motti: Credere,Obbedire, Combattere; Vincere e vinceremo, Libro e Moschetto, Balilla perfetto: Eravamo sicuri di formar parte della Nazione piú forte del mondo ! Mio padre era rimasto a Fiume, militarizzato perché lavorava in uno stabilimento elettro-tecnico che era impegnato con la Marina da Guerra italiana, ecc. Peró ogni settimana veniva a trovarci, facendo in bicicletta una sessantina di chilometri da Fiume a Lindaro, scavalcando il passo del Monte Maggiore a circa 1000 mt. (non c'era la galleria autostradale). A Lindaro ho conosciuto vari aspetti della vita dei contadini istriani, la loro semplicitá e modestia, l'accoglienza fraterna agli ospiti, e anche il "muss" l'acqua bisognava andare a prenderla fuori paese, in una sorgente, e il povero "muss" carico con due bigonce di legno, una per fianco, credo che ognuna si riempiva con 20 o piú litri d'acqua e, affinché non si perdesse per i bordi lungo il cammino, si mettevano rami di cespugli coprendo la bocca delle bigonce. E oltre a quelle, il povero "muss" doveva portare anche me, a cavallo ! Il 6 aprile 1941, l'Italia invade e occupa la Jugoslavia, quasi senza resistenza e, il confine si sposta ad est, credo fino Porto Re e si crea la Provincia di Lubiana ( ! ), quasi mezza Slovenia annessa all'Italia !!! La cittá di Sussak, di fronte a Fiume, ora si chiama Sussa (e dovevamo far sentire la doppia esse, per non confonderla con la piemontese Susa). E poi ci lamentiamo se Tito voleva portare la frontiera al Tagliamento ! Ritornati a Fiume (intatta), bisogna compiere il voto del Vescovo e si raccolgono fondi: nelle scuole distribuiscono salvadanai (scatoline rettangolari in legno) e un bel giorno d'estate tutte le scolaresche adunate nei Giardini Pubblici - dove poi si eresse el Tempio, distrutto dagli Slavi nel 1945) - e il Vescovo chiede ai bambini: Avete raccolto i soldini per il Tempio ? e tutti noi alzammo in alto i salvadanai, contenti perché la guerra non aveva danneggiato Fiume .- Poveri ingenui : fu in quell'aprile del '41 che inizió la Tragedia di Fiume, della Dalmazia e dell'Istria: prima i bombardamenti degli anglo-americani, poi l'occupazione tedesca e, infine, quella dei partigiani con tutto quello che ben sappiamo .......... In questi giorni si compiono 60 anni di questi avvenimenti. Spero che non si ripetano piú.